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Aggiornato: 23 giugno 2025
Cavalcò poche miglia alla ricisa, con gran molestia d'una sua rottura, dicendo: Io sono il soccorso di Pisa; il zelo v'è, ma stanca è la natura. Chiese notizie a parecchi villani, la fece dire in chiesa a tre piovani.
Lucertolo si chinò un'altra volta sul letto, guardò Nello di nuovo, e gli posò una mano sulla fronte. Poco dopo, Lucertolo si trovava in una stanza insieme col magistrato e col direttore del Bagno centrale di Pisa. Il magistrato, il direttore, erano seduti: il birro stava in piedi dinanzi a loro.
Ma a Pisa non c'era niente, e Alberto, ormai solo in vettura, dovette rassegnarsi a un'altra ora e mezza d'attesa. Dalla stazione aveva telegrafato egli stesso a Torino, lagnandosi delle ritardate notizie, confermando il suo prossimo arrivo.
E perciò, oltre all'ambizione di accrescimento, volgare in tutte quelle cittá italiane che speravan ciascuna diventar una Roma novella, per ciò Firenze volle ed ebbe Pisa.
Si presentarono gli Italiani, e dalle sponde del mar Nero o dalle coste orientali del Mediterraneo le navi di Amalfi, di Sicilia, di Pisa, di Genova e particolarmente di Venezia recarono a tutta l'Europa i preziosi prodotti dell'Asia.
Ogni suo pensiero, ogni studio, ogni cura, fu in lui di riacquistare il tempo perduto. Alla seconda prova d'esame era armato di tutto punto e non fu il caso di voltargli le sue risposte in burletta, bensì di dargli i pieni voti e la lode. Riconquistato in tal forma il suo onore, non volle rimanere a Torino; se ne andò a Pisa, a far vita nuova; e l
Caro amico, per conto di costui stimo conveniente far passata; sarebbe un osso ove rischieremmo di rompere i denti quanti siamo: costui ha in mano tutto il popolaccio di Pisa e tutto il litorale fino a Livorno. Basta basta; m'inchino e taccio, disse Catone; gireremo di bordo.
Cresciute le strettezze, il Lysbak aveva dopo due anni venduta quella parte di casa ed i prati in giro al padre di Guglielmo, il quale, raffazzonatala alla meglio, ci aveva installate le sue venticinque vacche, la sua grassa persona ed una gigantessa di domestica, vero serventone da fatica. Guglielmo era allora caporale di artiglieria a Pisa.
E vi si drizzò. Pisa in quel tempo era nel maggior suo fiore. Porto frequentissimo come (fatta ragione ai tempi) oggi sono Amsterdam e Londra, nel 1283 aveva armate fino centotrè galee per guerreggiare Genova, che gliene oppose centosette: vedeva a' suoi mercati accorrere Mori d'Africa, Normanni del Settentrione, Turchignoti di Levante; mandava i suoi legni verso le Indie orientali a caricarsi di spezie, che poi diffondava per tutta Europa, riportandone in cambio legnami, canapa, stoffe, denaro. Alle speculazioni congiungendo l'amore per le arti belle, innato nella patria nostra, dalle imbarbarite regioni dell'Asia i Pisani traevano marmi, colonne, sculture, di cui abbellivano la patria: di Palestina recarono terra per riempiere il loro cimitero, onde poter dormire in terra santa; attorno a quel cimitero, i ristoratori delle arti belle fabbricavano, scolpivano, dipingevano, più insignemente perchè l'originalit
Genova e Venezia fecersi di questi tempi una guerra maggior delle precedenti; disputaronsi il primato del lago italiano, a cui Pisa decaduta giá non pretendeva piú.
Parola Del Giorno
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