Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 10 luglio 2025


MANGONE. Sai alcun ballo all'usanza tua? PIRINO. È gran tempo che non l'ho usati; ma però comandandomelo cosí voi, vo' piú tosto servirvi cosí goffamente come so, che disubedirvi. MANGONE. Orsú via. PIRINO. «Siam, siam per via, guallá! siam, siam per via, guallá!».

L'uomo ch'io voglio salvare, è il figlio di una donna, a cui debbo più che la vita. E nessun altro vincolo vi lega a lui? Nessuno. Non è desso...? È un povero giovane, un semplice muratore. Ebbene, vi farò vedere quanto mi è preziosa la vostra amicizia. Per servirvi mi espongo a un'assoluta rovina. Mi faccio complice della evasione di un detenuto politico!

CONSTANZA. Poco è, figliuolo, quello che domandi che faccia per amor tuo; e prima che qui giungessi, ho desiata occasione di servirvi tutti. ATTILIO. Ecco mio padre. PARDO. O Constanza, carne mia, sei tu dessa over io non son io? o è forse questo un sogno? o fingo imagini a me stesso del desiderato bene?

DON FLAMINIO. Risoluzione? ché l'indugio è pericoloso e il pericolo sovrasta. LECCARDO. Son risoluto servirvi piú volentieri che non sapresti commandarmi, e avvengane quello che si voglia: sète mio benefattore. DON FLAMINIO. Avèrti che avendomi a fidar di te tu sia di fede intiera. LECCARDO. Interissima: non mai l'ho rotta perché non mai l'adoprai.

EROTICO. Io schernir voi? e quando fu altro desiderio in me, che di servirvi e onorarvi e spender la vita per l'onor vostro? se non come voi meritevole, almeno come le deboli forze mie.

PANFAGO. Veramente farò cosí, poiché voi altresí mi avete liberamente promesso servirvi della nostra in Raguggia; faremo ragione insieme: noi vi condurremo delli schiavi e voi li venderete, e saranno fra noi le perdite e i guadagni communi. MANGONE. Mi contento d'ogni vostro contento. PANFAGO. Ma vo' che non mi neghiate una grazia. MANGONE. Eccomi all'obbedire.

FILIGENIO. Dite pure in che posso servirvi. ALESSANDRO. Vorrebbono un schiavo di diciassette over diciotto anni, negro, di bel garbo e di acconcie maniere, che avesse del nobile; e che nel comprarlo non si avesse a risparmiar danari.

VIGNAROLO. S'è partita, la vitellaccia. VIGNAROLO. Padrone, buon giorno! PANDOLFO. O vignarolo, che mai giungesti a miglior tempo! VIGNAROLO. «Come cavallo magro ad erba fresca». PANDOLFO. Ho tanto bisogno di te che non ne ho avuto altrettanto in vita mia; e se tu vuoi servirmi, tu sarai la mia ed io la tua ventura. VIGNAROLO. Eccomi per servirvi.

FILIGENIO. Vorrei un schiavo nero di diciassette in diciotto anni, di garbo e di fattezze signorili, per farne un presente ad un signor principale. MANGONE. Per ora non potrei servirvi, ché ho venduti quasi tutti i miei schiavi; ma spero accommodarvene fra poche ore, ché lo torrò da certi amici. FILIGENIO. Giá l'hai trovata. Dici che vuoi tòrlo da certi amici per venderlo piú caro.

FILASTORGO. Gentiluomo romano e desioso servirvi, e di ricchezze ancor non mediocri, che son tutte di questo mio unico figliuolo, e non indegno del vostro parentado; al qual potrete conceder senza dote la vostra figliuola per moglie. TEODOSIO. A lui sarebbe torto usarsegli benignitá, e sería bene che ne piangesse la pena per aver fatto cosa indegna di voi, di me e di gentiluomo.

Parola Del Giorno

crebra

Altri Alla Ricerca