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Aggiornato: 3 maggio 2025
36 Io che sforzar così mi veggio, voglio, per uscirgli di man, perder la vita; ma se pria non mi vendico, mi doglio più che di quanta ingiuria abbia patita. Fo pensier molti; e veggio al mio cordoglio che solo il simular può dare aita: fingo ch'io brami, non che non mi piaccia, che mi perdoni e sua nuora mi faccia.
Non meritava egli l'insulto, con quella sua apparenza di tristezza, dove chi sa quante altre donne sarebbero cadute ingannate, con quella sua ipocrisia di tenerezza e di languore, dove ogni cuor semplice si sarebbe lasciato prendere? Perchè sei ipocrita, anche? gli domandavo per provocarlo. Io? Io? Sì, tu. Non fingi di esser triste, tu? Non fingo, sono triste. Tu sei un gaudente, niente altro.
Io fingo con una mia balia d'adoprarmi in suo servigio; e dopo alquanti giorni gli fo intendere da parte di Amasia che, quando volesse sposarla, gli darebbe in preda se stessa e l'amor suo. Erasto accetta l'invito contentissimo: cosí cominciossi a trattar del modo.
Estimaron molti, forse piú da invidia che da altro sentimento ammaestrati, questo nome «poeta» venire da un verbo detto «poio pois», il quale, secondo che li grammatici vogliono, vuol tanto dire, quanto «fingo fingis»: il qual «fingo» ha piú significazioni; percioché egli sta per «comporre», per «ornare», per «mentire» e per altri significati.
Ella, credendo ch'io sia maschio, si è sí pazzamente innamorata di me che mi fa le maggior carezze del mondo; ed io fingo di non volerla amare, se non fa sí che Flamminio si levi dal suo amore; e ho giá condotta la cosa a fine. Spero, fra tre o quattro giorni, che sará fatto e che egli la lasciará.
VIGNAROLO. Che tradimento vi feci io mai? PANDOLFO. Lo nieghi ora, furfante? VIGNAROLO. Lo niego, perché non feci mai tradimento. PANDOLFO. Or finge il balordo, perché con far il balordo mi hai sempre ingannato. VIGNAROLO. Non fingo il balordo né inganno, né è mio officio né a voi si conviene. PANDOLFO. Or me inganni e burli piú che mai. VIGNAROLO. Non vi burlo, né volendo potrei farlo.
AP. Io non fingo niente, nè giudico che mi bisogni teco usare ironia. Ma non vorrei in cosa di tanto pregiudizio temerariamente cedere. Mi pare molto meglio (pure che si faccia con modestia) andare dubitando, e scoprire or di qua e di l
Un'altra volta ebbi paura di scendere in me per compiere l'esame di coscienza, il dovere che mi fu sempre facile e grato. Ma la paura d'allora non ha nulla che possa paragonarsi con la presente. «Fingo verso me stessa? E come pretendere l'altrui sincerit
CRICCA. Ascolta pure.... Io mi fermo ed egli si ferma, io fingo di partirmi e lui si ficca dentro una bottega. Passo inanti per conoscere chi sia e veggio una moltitudine ivi dentro. M'accosto piú vicino. Vi veggio un uomo con una notabil barba che lo tenevano legato molte persone, e tutti gridavano: Birri, birri!... PANDOLFO. Ed è possibil che questi birri vadano al proposito mio?
CONSTANZA. Poco è, figliuolo, quello che domandi che faccia per amor tuo; e prima che qui giungessi, ho desiata occasione di servirvi tutti. ATTILIO. Ecco mio padre. PARDO. O Constanza, carne mia, sei tu dessa over io non son io? o è forse questo un sogno? o fingo imagini a me stesso del desiderato bene?
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