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Perchè non hai cuore! Te lo dico io! Perchè non hai cuore! interruppe Maddalena, frenando la voce per non farsi sentire nel fondaco, ma diventando livida di rabbia. Sei un egoista senza cuore! Un vizioso, un mostro, una canaglia! Tutti, cominciando da.. quel balordo si riferiva certo al signor Daniele dovrebbero imparare da me a valutarti secondo i tuoi meriti. Vattene! Vattene!

L'avvocato più balordo di prima girava intorno gli occhi affumicati, come un uomo che si sveglia e si trova seduto su un cataletto. Questo episodio fece dimenticare la Ludovina e la serata finì serenamente a onore e gloria di Carlinetto. Quando i vecchi giovinastri furono nella via, il vento gelato che soffiava dal Sempione sbattè loro in faccia un villano nevischio.

Ah! ah! cupo vento africano, vento balordo dalle lentezze ipocrite!... stai forse spiando le mie distrazioni? Io non mi curo di vincere la tua deriva insidiosa. Voglio lasciarti fare, e approfittare di te! M'involo fra le tue braccia filacciose e bagnate. A mille metri sotto le mie ali il mare s'annera di rabbia!... Ritorniamo alla terra!

Ceca mia, quando me vòi far far un figliolo? CECA. Taci, balordo! E dove trovi tu che gli omini faccino figlioli? MALFATTO. O fallo tu, adunque; e io te cci voglio aiutare. CECA. Ne arei ben voglia. MALFATTO. Che dici? Non sei contenta, Ceca mia bella? CECA. , . Dimme un po': el tuo patrone compone piú versi? MALFATTO. . È andato verso qua giú. Poco stará a tornare.

In pochi anni! Smemorato che sei! disse il signor Fabio con un certo riso sardonico molto significativo. Ah, tu hai ragione. Questa volta io pensava e parlava da balordo. Per Faustino non vi debb'essere avvenire; la bella prospettiva è tutta per te. Ah, Leonardo! riprese il signor Fabio dopo un momento di pausa, e assumendo il tuono dell'ipocrisia; io ho delle inquietudini.

Il volgarissimo trompe-l'oeil prospettico, giochetto degno tutt'al più di un accademico, tipo Leonardo, o di un balordo scenografo per melodrammi veristi.

Sicchè, quando la luce del giorno venne a svegliarmi, mi alzai balordo e rannugolato peggio di un autore che ha passato la notte guardando la punta asciutta di una penna di acciaio. Il tempo mi teneva bordone. Quale spettacolo mi si offerse quando spalancai le imposte! O sole, o beatitudine diffusa il prima sull'universa natura! Più nulla! Il cielo, di un grigio plumbeo ed uniforme avea fatto una discesa sulla terra; esso nascondeva le cime dei monti i quali parevano un altipiano fuggente in una linea retta senza soluzione di continuit

LECCARDO. Per farvi saper la nuova piú saporita; ché si t'avessi detto cosí il tutto alla prima, non ti sarebbe piaciuta. Non solo aremo da Chiaretta quanto vogliamo; ma m'è venuto fra' piedi quel capitano balordo, innamorato di Calidora, il qual ci servirá molto a proposito, di modo che ci si trovará gentilmente beffato e vostro fratello tradito.

Vedo laggiù sul Tagliamento un sole straniero e odioso: brutta faccia tonda alcolizzata e smargiassa che nei dentoni d'oro falso prominenti, e i labbroni tabaccosi, si sforza di riassumere tutta l'insolenza l'infatuazione, la megalomania, l'impudenza sanguinaria e il guittismo balordo dell'impero austro-ungarico defunto.

TRASIMACO. Ti torcerò quel collo, che non dará tanta briga al manigoldo, quando ti ará a strozzare: cosí non divorerai tante panelle, ché hai fatto carestia alle botteghe. GULONE. O che manigoldo amorevole, o che franca lancia. TRASIMACO. O che franca pancia. Ti farò dir altrimente, quando ti vedrai intorno questo fianco di balovardo... GULONE. Bel balordo che sei.