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Dell'amor proprio e dell'ambizione diciamo che sono megalomania; la cautezza è abulia o follia del dubbio; chi opera risolutamente è invece impulsivo. La vaghezza del nuovo è neofilismo, la predilezione dell'antico è misoneismo o archeofilismo. Ogni tanto accade, non solo ai profani, ma anche agli studiosi, di imbattersi in una parola nuova che occorre interpretare con l'aiuto del greco. E siccome il vocabolario greco è molto ricco, e le combinazioni di parole sono infinite, così noi potremo dare nomi ellenicamente scientifici a tutti quanti i sentimenti e le cose. Gi

Certo, a chi osserva da vicino i francesi non può sfuggire, che solamente una cerchia ristretta era tocca sul serio e a fondo da coteste nuove idee. Nello stesso torno di tempo in cui la critica storica condannava senza discrezione l'imperatore soldato, dilagava pel paese il grido di guerra, sempre rifacendosi a nuovo, sempre ingrossando più gagliardo. Per una legge storica in perpetuo ricorrente, la boria nazionale cresceva in tanto più dismisura, in quanto che i francesi dovevano non a stessi la loro magnifica posizione di grande potenza, bensì alla fortuna e al tatto del loro dominatore. Durante i primi giorni di emozione della guerra franco-germanica, W. Wehrenpfennig qualificò per la prima volta, che io sappia, cotesta oltracotanza come un delirio di grandezza, una megalomania. L'espressione fece rapidamente il giro dei giornali tedeschi, perché egli aveva fitto il chiodo a segno. Ed effettivamente era una malattia epidemica degli spiriti. Mentre gli storici notomizzavano e confutavano la leggenda napoleonica, un'altra fola con mirabile rapidit

Vedo laggiù sul Tagliamento un sole straniero e odioso: brutta faccia tonda alcolizzata e smargiassa che nei dentoni d'oro falso prominenti, e i labbroni tabaccosi, si sforza di riassumere tutta l'insolenza l'infatuazione, la megalomania, l'impudenza sanguinaria e il guittismo balordo dell'impero austro-ungarico defunto.

Per esempio: Cesare Beccaria avrebbe patito di megalomania, perchè, come scrive il Verri, «quando è lodato è pazzo di vanit

Onde, come non titubò a esagerare, nel 1860, l'importanza delle notizie che venivano dalla Sicilia, per indurre più presto alla spedizione di Marsala il generale Garibaldi, così, ora invecchiato di trentaquattro anni il suo difetto mentale non ha esitato un istante ad esagerare, fino a potere considerarsi falsate, le condizioni della stessa Sicilia, quasi per poter fare a ritroso spinto dall'accecamento abituale della sua sincera megalomania la spedizione di Marsala.