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Ogni volta che suo fratello don Lucio, a desinare o a cena, gli riferiva la notizia letta nei fogli in Casino, don Rocco scattava: Barbanera lo aveva predetto!... Terremoto? Ma non dice dove rispondeva don Lucio ridendo sarcasticamente. A questo modo faccio l'astrologo anche io! Barbanera li aveva predetti!... Disastri in mare? Sfido! È la stagione.

Valeria errava per le camere nel suo vestito di lutto, con un'espressione spaurita e sonnambulesca. Se lo zio Giacomo voleva parlarle, ella scattava in mezzo alla conversazione con aria di bestiola inseguita, e correva a vedere di Nancy. Lo zio Giacomo s'infastidiva. Ma non c'era dunque Fräulein per badare a Nancy? E se Fräulein fosse occupata con la signora Avory e con le domestiche, v'era pur sempre Edith! Edith non adorava forse la piccina, accarezzandola e viziandola? Che bisogno c'era che Valeria si agitasse a questo modo?... Ma Valeria si agitava, impallidiva e correva via. Non più piccole premure per lo zio Giacomo; non più minestroni freddi, fatti espressamente da lei sotto il naso disapprovante della cuoca inglese. Più nulla. In quanto a Nino, poveretto! pareva proprio che per Valeria egli non esistesse più. Ella non aveva occhi che per Nancy e per Edith. Sempre le guardava, le seguiva, s'intrometteva nei loro discorsi; sempre le spiava con quell'aria di bestiola inseguita che faceva piet

Qualche volta si sentiva umiliato e qualche volta scattava con una caterva di improperii! Diceva mai nulla di Luciani? Ch'era contento di sapere che portava la catena come lui. Quando era abbattuto e si sentiva stufo di questa vita che non gli dava mai un barlume di speranza, lo chiamava la sua «disgrazia». Senza l'amico del Paino dell'Olmo, egli diceva che non sarebbe mai andato all'ergastolo.

Al racconto d’un fatto toccante un’ansia affannosa le agitava il seno, e allora Silvio non badava più al taglio del vestito, guardava la calzatura, ma intendeva gli avidi sguardi dove batteva quel cuore. Il suono d’un campanello rompeva l’incanto, la nonna o lo zio avevano bisogno di lei, Maria scattava come una susta e spariva, e Silvio restava con un palmo di naso.

Qualcuno, d'un subito, dopo una lunga corsa lungo il muro di cinta, s'arrestava, si premeva il petto con le mani spiegate, e ansava forte qualche altro, in estasi davanti all'arida vasca di quella che era stata una fontana, in un angolo, non ne levava più gli occhi incantati un altro ancora, che ora si veniva a sedere sulla panca di marmo più prossima alla porta, si voltava a interrogarla senza posa, girando e rigirando il capo, che scattava come per un congegno meccanico.

Entrai, diceva col suo vocione pieno, sonoro, e colorito dall'enfasi, messo in ùzzolo dalla persona con cui parlava entrai nella catapecchia... Se avessero veduto!... Il vecchio livido, con le labbra schiumanti, la barba e i capelli giallognoli, gli occhi stralunati, le mani scarne, tese come artigli sul lenzuolo più nero che bianco... era quasi in agonia... Appena mi vide, la sua fisonomia prese un'espressione spaventevole.... Mi sentii agghiacciare dal modo con cui mi guardava quel moribondo... E restai perplesso, immobile, come se i miei piedi non potessero più staccarsi dal pavimento... Nella stamberguccia si trovavano altre persone. Una vecchia cieca, che borbottava certe preghiere in una lingua indiavolata... un vecchio zoppo, che scattava qua e l

E piangeva il povero contadino, l'antico soldato, i cui bei capelli neri cominciavano ad essere brizzolati; piangeva come un fanciullo. Disperando, a sua volta, di farlo tacere, ella rimaneva con le spalle voltate, turandosi le orecchie con le mani, per non ascoltarlo. Ma tutto a un tratto scattava.