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Laurenti intese il pensiero dell'inferma, e afferrato un capo del copertoio di raso sul quale era adagiata, fu sollecito a ravviarlo sul petto ignudo; ed ella, seguendo degli occhi quel braccio di persona ignota che le stava daccanto, si volse a guatare il giovine, tra spaurita e curiosa. Non abbia timore, signora; le disse egli allora, per rispondere in qualche modo a quella muta interrogazione.

E alla fanciulla spaurita spiegò che faceva così per confondere i suoi ingrati eredi, i quali vorrebbero che non sposasse una ragazza capacissima di render nullo nella sostanza il testamento, senza incomodare in nessun modo il notaio Cipolla, e senza nemmeno intinger la penna nel calamaio. In che modo? interrogarono allo stesso tempo Cristina e Nina. Giusto non lo volle dire.

Ecco: il dottore Agenore entrava dall'anticamera piena di luce nel salotto, in cui si faceva di buon mattino la guerra al sole; era giunto tentoni fin presso all'uscio che metteva nella camera del cieco, quando l'uscio si aprì ed apparve una figura femminile. Abbracciala, se no ti scappa. Ed egli aveva schiuso le braccia per tirarsi sul petto la bella. Ma la bella, che veniva da una camera più oscura, vide l'atto, ne comprese l'intenzione, e diè indietro gridando al par d'una tortora spaurita. Il dottor Agenore riconosciuto l'errore stette un istante a braccia aperte come un crocifisso, e nella confusione finì alla meglio l'atto, stringendo con soverchia cordialit

Dunque la sollevò, la sua mimma, sulle spalle, al terzo piano. Pimpala, Imma! fece la bimba spaurita. Cos'ha, adesso, con questo pimpala? chiese lui alla moglie. Pimpala spiegò ancora la moglie con una sua voce di rassegnazione vuol dire che l'Irma cade, che lei cade. Ma dio disse lui alla bimba dammi le manine. Con tutte le cose che hai in mano!...

Oh, poveretti! esclamò la fanciulla sottovoce, e si voltò a guardare il cugino tutta spaurita. S'era mai sentita una cosa simile? si poteva supporre che tali fatti avvenissero sotto un governo ben costituito? E i rei impuniti al solito.... Maniscalco! Maniscalco! ecco che ci voleva: quello che era uomo, e del mestiere per bacco!

La madre cadde sopra una sedia vacillando. Un dolore le contrasse la bocca facendole mordere il fazzoletto, che teneva fra le mani: disse qualche parola sottovoce alla vecchia, che mise subito al fuoco un pentolino d'acqua e andò a cercarle nella credenza la bottiglia del marsala. Tina guardava spaurita, poi la mamma la vide e la chiamò con un gesto smanioso per darle un bacio.

Quelle ore lunghe, eterne del Caffè, erano proprio un supplizio per la povera Agnese. Non sapeva come stare, come muoversi, dove guardare, che cosa rispondere ai professori che la interrogavano, tenuta sempre in una gran soggezione dalle occhiatacce e dai cenni stizzosi della signora, che la bambinaia studiava attenta, spaurita, ma che non riusciva a capire, perchè non indicavano mai le stesse cose. E rimaneva muta e sgomenta, cogli occhi imbambolati, rossi e gonfi, per il gran piangere che aveva fatto durante il giorno. Soltanto sulla faccia assonnata del conte Venceslao ella intravedeva, qualche volta, uno sguardo benigno di compassione! e la bimba avea preso a voler bene al signor Conte, e gli era grata anche di quella timida e inefficace piet

Donna Placidia, fattasi incontro a lui sulla soglia del salotto, rimase a mirarlo trasecolata, come se egli tornasse dall'altro mondo; e la signora Maddalena, vedendolo così trafelato, in quell'arnese gramo; sclamò spaurita: «che abbiamo? «Guai! guai! guai! gridò egli lasciandosi cadere sul suo seggiolone; guai più grossi di quelli del libro delle sette trombe!

Che cosa faceva, sola, di notte, in questo luogo ignoto? E la piccola, la sua piccola che dormiva in quel gran letto tutta sola in un albergo sconosciuto? Le pareva di fare un sogno folle e incoerente. Spaurita e triste si affrettò. Un uomo, passando, le disse: «Bonsoir, mademoiselle!» E Nancy si mise a correre, e salì, col cuore che la soffocava, la gradinata del Casino.

Con la mano che non sosteneva il corpo di Roberta, Emilia slacciò i cordoni dell'accappatoio e adagiò la fanciulla per coricarsi a fianco di lei; ma Roberta era pallida e anelante, e la donna tacque a un tratto, e si chinò a guardarla spaurita.... Roberta, disse, ti sentì male? No, rispose la giovanetta, ma sono stanca: ho bisogno di riposare; lasciami sola.... Che paura mi hai fatto, bambina!