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Filippo stava, come fu detto, colle spalle rivolte all'uscio d'ingresso, intento in un'operazione alquanto misteriosa. Teneva piegata la testa e lavorava attento a due mani intorno ad un oggetto che Nan

L'isola degrada assai verso la costa d'Italia. Dalla riva della Corsica, l'Elba appare come un solo monte di roccia, di magnifica doppia forma piramidale, poichè sono appunto le rocce di Marciana che sono rivolte verso la Corsica; dalla costa italiana, invece, si vede la parte più bassa distesa verso Piombino, ove si trovano riuniti i maggiori tesori dell'isola: il ferro e le frutta.

La partecipazione di Lucilla a questi quadri viventi era per Roberto uno spino nell'occhio, ma le preghiere ch'egli aveva rivolte alla ragazza affinch'ella si dispensasse dal comparire come Margherita insieme al marchesino Moschi erano cadute a vuoto.

Clelia Fonseca Clelia Vattene ora.... Corri. Dopo un istante di concentrazione, ella, pallidissima, fragile, lenta, solenne, va fino al baule, e, con le spalle rivolte alla porta, ginocchioni, fruga in esso. La mano che stringe la boccettina è tremante. Ella la contempla con evidente paura. Carsanti Clelia

La persona che sedeva con le spalle rivolte alla porta, appoggiate le gomita sulla tavola e la testa fra la mani, si riscosse a quella interrogazione; e voltandosi rapidamente, riconobbe Damiano, e gli corse incontro. Era Celso, che gettavasi nelle braccia del fratello. Oh Damiano! sia ringraziato il Signore: disse l'abate. Tu qui? ma come?

Come è bella! dicevano tutti. Ma più delle labbra parlavano gli occhi estatici, un mormorio di universale ammirazione e i cannocchiali puntati a gara su quel palchetto di prima fila. Diana non guardava nessuno; pareva quasi non avvedersi di tutte quelle lenti ustorie rivolte sulla sua persona, e non distoglieva lo sguardo dalla scena se non per ricambiare una parola col marito e coi tre o quattro amici che si davano lo scambio nel palchetto, come i soldati in sentinella; tutti ragguardevoli personaggi, ai quali si leggeva in volto la vanit

Calma e serena, Anne-Marie volse i tranquilli occhi su quelle mille faccie rivolte a lei. Girò lo sguardo quieto per il largo cerchio delle gallerie; e non appena la luce del suo sguardo li colpiva, tutti quei visi intenti, come per incanto, si rischiaravano d'un sorriso.

Mille minacce allor, mille rivolte Son piaghe incontro al gran guerrier, ma vane Molte ne fa l'elmo divino, molte Lo scudo invitto a le percosse umane, Molte da gli archi e da la mira tolte L'Angel faceva indi volar lontane, Molte non manco che per l'aria scerne Con destri salti il cavalier ne scherne.

Intanto che si girava sotto i portici e che Giulio di Verdara scherzava sulle cose spiegate e sullo spiegatore, la contessa, leggermente intimidita dallo scuro ambiente, prestava alla sua nuova conoscenza un'attenzione tra curiosa ed inquieta; ma la signorina di Charmory pareva interessarsi soltanto a quel che vedeva. Era un tipo di bellezza perfettamente contrario. Con un personaggio egualmente slanciato, ma più piccolo, la signorina di Charmory aveva la carnagione bianca, i capelli d'un biondo cinereo e gli occhi ceruli d'una settentrionale. Sotto il suo costume ad ampie pieghe di vigogna azzurra con risvolte di faille della stessa tinta, il suo corpo s'indovinava appena; e solo la vita sottile e le braccia perfette si modellavano. Il guanto rovesciato al principio del pugno lasciava vedere la giuntura della mano, agile, nivea, solcata dagli esili filetti azzurri delle vene, e sotto l'ombra del cappellino rotondo a larghe falde con un'ala rossa, risaltavano i delicatissimi lineamenti, la levigatezza marmorea delle tempie, la magrezza sana delle guancie, la freschezza rosea delle labbra sbocciate sul pallore del viso, la grazia del mento che pareva fosse stato accarezzato dal pollice compiacente d'uno scultore. Ella aveva un modo di atteggiarsi, con le braccia pendenti non lungo i fianchi, ma un poco sul dinanzi del corpo, con le palme delle mani appena rivolte in fuori, che ricordava certe figure di Elette della scuola preraffaellesca. La espressione degli occhi larghi, nuotanti come in un fluido e quasi perduti dietro una visione errabonda, completava quel tipo di bellezza nordica, ma pertanto non fredda. Accanto alla contessa di Verdara essa acquistava risalto e ne dava. Una era la grazia capricciosa, la simpatia vivace, la spigliata fantasia; l'altra era lo stesso candore, la stessa purezza fatta persona. Così com'erano, la loro gioventù, la loro freschezza, la loro eleganza formavano un contrasto deciso con la vecchiezza cadente dell'ambiente pel quale si aggiravano. Nulla era fatto per impressionare più di quelle figure di donne adorne di tutte le ricercatezze dell'ultima moda, fra gli scomposti avanzi di tempi remotissimi; l'efflusso odoroso che esse si lasciavano dietro, nell'atmosfera leggermente ammuffita del Museo; il suono argentino delle loro voci, nel silenzio dei corridoi; la vivacit

Aveva ricevuti i Sacramenti e le parole che il Sacerdote, le aveva rivolte, allorchè essa gli confessò di non aver la forza di perdonare a coloro che le fecero tanto male, le rimasero impresse nella mente. Non dite così figlia mia, non siate meno clemente di Dio. Per ogni peccato misericordia, e ricordate che basta talvolta una lacrima sincera di pentimento a scontare una vita d'iniquit