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Aggiornato: 11 giugno 2025


Siediti qui, sulle mie ginocchia; disse il cieco, lascia ch'io ti veda bene ed accarezzando colle mani la fronte, i capelli, le guance, gli occhi della leggiadra creatura, andava ripetendo con una specie d'entusiasmo melanconico: come sei bella! Come sei bella!

Scese le scale, la vide finalmente, e gli parve che, quantunque ancora bella, non fosse più dessa. Con isquisita galanteria seppe dissimulare la sua impressione, le prese la mano affettuosamente, gliela tenne stretta a lungo, e guardandola teneramente le andava ripetendo: Vi ricordate? vi ricordate?

Noi sappiamo che Silla, l'implacabile distruggitore del Sannio, andava ripetendo al terzo e al quarto, in casa, in foro e pei quadrivî, che Roma non avrebbe riposo sin che un solo Sannita sopravvivesse. Padronissimo il signor Silla; ma noi sappiamo altresì che centomila pidocchi divorarono prima lui e il desiderio crudele.

E la piccina, avvolta nel suo mantellone foderato di pelliccia, col visino mezzo smarrito nella felpa bianca della cappottina da viaggio, coll'aria confusa, cogli occhi rossi, riceveva con affettuosa gratitudine quei saluti, quegli omaggi, e andava ripetendo: «Addio, arrivederci, graziecolla voce proprio commossa. A un tratto le si fece davanti il suo compagno di gioco, Drollino!

Ai 20 di gennaro del 1646 nella ducea Francesco Molino fu sostituito. La guerra sotto il principato di questo Doge con esito incerto e dubbioso infierendo, e piena la mente di lui della triste condizione de' tempi, non lasciò di manifestarlo nelle nove Oselle da lui distribuite. Figurar volle la Repubblica ad una nave agitata dalle onde, ma illuminata da un celeste lume. Ne' sei primi anni riprese nei diritti delle sue Oselle l'antico solito conio con le parole intorno: [SC[S. M. VEN. FRANC. MOLINO. DVX.]SC], e nell'esergo [SC[I. A. B]SC]. cioè Giovanni Alvise Battaja. Nel rovescio poi dell'anno primo fece coniare una galera in mezzo alle acque, e sulla cima dell'albero di maistra una fiammella di felice augurio col motto intorno: [SC[FVLGET. INTER. FLVCTVS.]SC], e sotto [SC[ANNO. I.]SC] ([I[lett.]I] a). La guerra maggiormente inferocendo nell'anno secondo del suo ducato a grave danno de' Veneziani, i quali però non si smarrirono, ma presso i principi cristiani con lettere dirette al Pontefice, all'imperatore, ai re di Francia e di Spagna la situazione delle cose rappresentando, di ottenere tentarono qualche soccorso per la difesa di quel regno, il quale, caduto che fosse nelle mani degli Ottomani, potea aprire a questi barbari la porta per entrare negli altrui Stati più esposti al nemico furore, nel mentre ch'eglino stessi con nuovi apparecchi militari di rimettere il perduto procurarono. Egli è perciò che nel rovescio delle Oselle di questo secondo anno rappresentò la galera dalle acque burrascose quasi sommersa, rilucendo però sempre più viva la fiamma sull'albero, quasi indicando, che, nei maggiori pericoli, maggiore era il coraggio da cui il pubblico spirito animato veniva, ripetendo lo stesso motto con l'[SC[ANNO. II]SC]. ([I[lett.]I] b). Le variazioni portate nelle inscrizioni delle Oselle negli anni terzo, quarto, quinto fanno successivamente conoscere, che le cose della guerra ad essere meno sinistre incominciavano, e per i fatti nella Dalmazia avvenuti, e per essere stato risolutamente respinto l'assedio posto alla citt

Dunque, ecco l'uscio di casa mia; buona notte, e appena ti spunta l'alba, o più tardi, vieni da me; io vedrò di servirti. Sans adieu! Ariberti strinse la mano al Priore e diede un'allegra volata sui tacchi per tornarsene a casa. Che amico! che cuor di Cesare! andava egli intanto ripetendo tra . E potete anche immaginarvi come andasse leggero.

E per la prima volta in vita sua, trovata la via dello sfogo, il signor Daniele, balbettando e tremando, tirava innanzi senza finir più, ripetendo continuamente le stesse cose, le stesse parole. Maddalena a un tratto ebbe un impeto di collera; gli afferrò il ciuffo dei capelli arruffati, lo scossa violentemente, poi lo spinse fuori dall'uscio.

Sei sempre stato forte, andava ripetendo. È la prima volta che dici d'aver la tosse. E poi, non rassomigli a nessuno de' tuoi fratelli, al babbo, poveretto. Rassomigli a me che sono robusta. Ma che! Ma che! Tu non hai nulla... Il tempo incalzava. Si chiamò il medico il giorno stesso; il dottor Andreoni, un vecchio che aveva assistiti tutti i figli ed il marito della signora Bellazio.

Allora il Palavicino li accompagnò fin sul pianerottolo dello scalone stringendo la mano a ciascheduno, e ripetendo spesso quasi per abitudine: Domani all'alba alla porta del castello, diede loro la buona notte, e si ritirò intanto che quei dieci giovani, a saltellone, discesero per la gran scala del palazzo.

Ella si andava ripetendo la vecchia storia di Cristo e della Maddalena che ha incoraggiati tanti errori, e imbaldanziti tanti colpevoli, e pensava che Marco era stato crudelmente severo verso di lei, che gli aveva consacrata tutta la vita. Quel rifiuto del patrimonio non l'aveva preveduto, e la crucciò profondamente.

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