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Così rispondevagli, entrando nella stanzuccia, un vecchio infermiere, colla cadente sopravvesta di tela verde e un goffo berrettino di felpa dello stesso colore, che appena proteggeva il suo calvo cucuzzolo. Era il capo infermiere delle crociere delle donne, un poveraccio che aveva consunto sessant'anni di vita fra le mura dell'Ospedale e quelle del vicino asilo de' trovatelli: dove, come tant'altri figli di nessuno, ebbe egli pure la sua culla e una capra per balia, e dipoi un tozzo di pane, fino a quando gli riuscì, per buona sorte, di farsi impiegare prima come portantino, poi come infermiere dello spedale: tutto il suo mondo era l

Nel salone, dopo il thè, Nancy pregò il violinista di suonare. Questi si alzò subito; andò ad aprire la cassetta del suo violino e tolse teneramente dal giaciglio di felpa grigio-perla il suo istrumento. Markowski era polacco, e giovane, e lacero, ma il suo violino era italiano, e vecchio, e prezioso.

La luna l'illuminò tutto, facendo luccicare i fregi di rame della giberna ch'aveva ad armacollo: era un uomo chionzo dal naso a trombetta, con una barba ispida, e nera: era vestito di bordiglione, portava, schiacciata indietro sul capo una scarzetta di felpa con una lunga nappa di seta. Ehi! Salutiamo, compare Giorgi. Oooh, don Castrenze!

Il dottor Ambrosi si era seduto sopra una lunga poltrona in felpa gialla, presso la contessa Ginevra, abbandonando la testa sulla spalliera colla famigliarit

Chi è?... disse il negoziante; e il capo ricoperto d'uno spelato berretto di felpa verde sporse fuor dalla trincea de' suoi libri mastri. Sono io, sono la Teresa, moglie del cavalier Vittore.... Non si ricorda, signor Domenico? siamo cugini: la mia povera mamma era sorella del suo signor padre. Um!... grugnì il vecchio.

La gazzarra fu più rumorosa la sera in cui lo videro uscire dal portone in camiciotto bianco e capellaccio grigio di felpa che gli copriva le orecchie, col tamburo su la pancetta e in una mano il mazzo con la grossa capocchia di pelle e nell'altra una bacchetta, accompagnato dalla giovane moglie del burattinaio, in maglia carnicina e vestito corto, che suonava la tromba, mentre Cardello picchiava sul tamburo da un lato col mazzo e dall'altro con la bacchetta, serio, impettito, quasi quello fosse stato sempre il suo mestiere.

E sulle loro teste, coperte di scorzette di felpa con lunghe nappe, di berrette di Padova, o di berrettini a barca di panno nero, galleggiava un denso strato di fumo, che faceva lacrimare gli occhi d'alcuni, in ispecie di due induvidui del primo gruppo a destra.

E la piccina, avvolta nel suo mantellone foderato di pelliccia, col visino mezzo smarrito nella felpa bianca della cappottina da viaggio, coll'aria confusa, cogli occhi rossi, riceveva con affettuosa gratitudine quei saluti, quegli omaggi, e andava ripetendo: «Addio, arrivederci, graziecolla voce proprio commossa. A un tratto le si fece davanti il suo compagno di gioco, Drollino!

Su un deschetto una lumera nella sua padellina di ferro, faceva il fungo tristamente. Il su Francesco era grasso bracato, con una faccia da mascheron di fontana, nella quale si scorgevano appena un par d'occhietti vivi, rossi e lacrimosi pel fumo: era vestito di bonaca e calzoni di bordiglione, aveva in capo una scarzetta di felpa con una lunga nappa di seta. Salutiamo il su Francesco.

Mi venne ad aprire un vecchietto che aveva fra mani un berrettino tondo intorno al quale egli stesso andava cucendo un nastro di felpa.