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Aggiornato: 5 luglio 2025
Arrivarono anche a far progetti sul come l'avrebbero impiegati: il prete voleva ingrandire il suo fondo della Rupe, don Castrenze voleva metter su negozio di frumento, darlo a' contadini nell'inverno a quattro tumuli a salma.... Ciò dava il benefizio del ventiquattro per cento; non c'era mica male!
Aspettami qui, disse all'amico, e corse diviato in casa della vecchia. Questa dormiva: la fece alzare, si fece aprire, ed entrò tutt'agitato. .... Sapete.... disse giungendo le mani, quelle posate.... Ebbene..., Son del Capurbano, il padre di Castrenze.... Misericordia! Ieri seppe che gliele rubò il figliuolo.... Diventò un diavolo dell'inferno, e gli fece confessare che cosa ne aveva fatto.
La luna l'illuminò tutto, facendo luccicare i fregi di rame della giberna ch'aveva ad armacollo: era un uomo chionzo dal naso a trombetta, con una barba ispida, e nera: era vestito di bordiglione, portava, schiacciata indietro sul capo una scarzetta di felpa con una lunga nappa di seta. Ehi! Salutiamo, compare Giorgi. Oooh, don Castrenze!
Però non rubò più frutti, ma galline, che portava a una vecchia mendicante, la quale le andava a dare per niente in certe case dove sapeva che si chiudevano gli occhi. In quel tempo anche Castrenze, il figlio del Capurbano, aveva le mani lunghe. I due monelli s'annusarono, fecero comunella insieme, e incoraggiandosi l'un l'altro, riuscirono a rubare certe posate d'argento.
Dunque compare Nino si chinò e mi disse all'orecchio: È un marchese incaricato da Francesco di venire a organizzare in Sicilia un brigantaggio come quello del Napoletano. Davvero! esclamò don Castrenze. Che posso dirgli, riprese il campiere stringendosi nelle spalle.
Si separarono coi cervelli in fiamme, dandosi la posta per l'indomani, chi sa fosse sfuggita loro qualche cosa. E l'indomani don Castrenze che la notte non aveva dormito, andò ad aspettare il prete in piazza, vicino la porta piccola della parrocchia dove questi era solito dir messa. Mezz'ora dopo il reverendo venne fuori in fretta.
Che diamine era successo dunque in lui, sempre d'ingegno così sveglio? non era più quel Peppe d'un tempo che aveva ideato quel bel tiro delle posate? E un giorno a quest'idea gli si presentò davanti agli occhi la figura losca di don Castrenze.
E che s'ha a dire, don Castrenze, rispose con la bocca piena: ci angustiano. Al solito, eh?
Ma don Castrenze tentennò il capo, non eran uomini quelli, de' quali si sarebbero potuti fidare.
Maria santissima, rispose il monello facendo croce delle mani sul petto. E come si ripara ora? Ci sarebbe un rimedio, insinuò il tristerello. E quale? Di su.... presto.... Datemi le posate.... Castrenze le rimetter
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