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Da quell’anno al 1800 la media delle esecuzioni scese: e vi furono anni che si sottrassero alle ordinarie ferali contribuzioni. Ma ahimè! Quel che mancò pei delitti comuni venne qualche volta dato dai delitti politici e militari. Rubino; ed il tenente napoletano de Losa assiste per la prima ed unica volta in un secolo alla fucilazione di due militari stranieri ai servizi del Re ³⁴⁵.

Credo che se si mettessero in una stessa barca un pescatore napoletano ed un pescatore del Baltico, con l'obbligo di passarvi una intera giornata, uno dei due finirebbe per gettarsi in mare. Sarebbe certo impossibile ad un pescatore del Baltico di avere una parte storica come l'ha avuta il pescatore partenopeo, che può vantare il nome di Masaniello.

Il console napoletano in Corfù, stando a' meriti noti, avrebbe dovuto ricevere accuse e rimproveri di noncuranza dal suo governo. E nondimeno, con disposizione del 18 luglio, Ferdinando II volendo ricompensarne la condotta e lo zelo spiegato in quella circostanza, conferì la croce di cavaliere dell'ordine regio di Francesco I a Gregorio Balsamo, console del re in Corfù.

Dai gesuiti, dal loro confessore in voga, al padre Piombini che spilluzzica le anime di tutte le dame del gran mondo napoletano. E cosa occorre dire a quel rigattiere di cenci d'anime?

Nella fuga ruinosa lasciarono cavalli, ed uomini feriti, armi sparse, zaini, e vesti; tanta carta avevano addosso costoro, che sparsa a terra parve ci fosse nevicato. Al Masina, cercando, venne fatto rinvenire il Colonnello napoletano morto da lui, scese da cavallo, e gli tolse la tracolla orrevole di dorature, della quale come di spoglia opima meritamente si decorò.

Il cuoco, al quale tutti gli spettacoli veduti da Tangeri a Fez non avevano strappato mai altro che un sorriso di profonda commiserazione, si mostrò generoso coll'Imperatore. Questo dove, naturalmente, era Torino. Luigi, il calafato, benchè napoletano, fu più laconico.

Si vedeva l'uomo che avrebbe voluto parlare, chiacchierare a suo agio e che non poteva più farlo, perchè il proto gl'insidiava le righe, perchè l'articolo politico, la cronaca, la satira gli contendevano lo spazio. Edoardo Boutet però è un parlatore brioso, delizioso, un conversatore; e il suo dialetto napoletano non forma la minore attrattiva delle sue improvvisazioni familiari. Ha dovuto dire dentro di : Mi si tura la bocca o, per lo meno, mi si trattiene il braccio, mi si lesina lo spazio? Ebbene, io non posso sentirmi soffocare, io voglio sfogarmi. Ho tante e tante cose da dire! Debbo attendere un'occasione propizia che forse non si presenter

I mazziniani e gli emigranti italiani, appartenenti in parte alla loro sètta, tenevano vivaci riunioni nel Napoletano e in tutta l'Umbria. Si sparsero queste associazioni per tutta Italia e fecero nelle citt

Il selciato è più che napoletano, svaccato. Il cocchiere accanito sradica fuor dai binari il cavallo, sturacciolando la carrozzella che balza come un fa bemol fuori dalle righe musicali. Arpeggio violento strappato nelle corde tese delle strade notturne, molli di languore erotico, arpe coricate degli abbandoni carnali.

«Sotto il bel cielo napoletano.... «E sacrificamelo sul monte.... sul monte Moria! Isacco, strada facendo, diceva: Padre, io veggo le legna e il coltello. «Nel mar, nell'aere, nei monti un riso... Pietrino, mi raccomando! «..... ma la vittima dov'è? «No! Non è il gaio giardin toscano, La grande patria dell'italiano