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Aggiornato: 14 luglio 2025


Rintanato in uno studio a terreno, se ne stava il signor Domenico, antico negoziante di droghe e derrate coloniali, nell'ampio seggiolone di cuojo, appoggiate le gomita a un enorme registro impalcato sul suo scrittojo, dietro un baluardo di colli di mercanzie, di casse, di barili accatastati all'ingiro, e sepolto quasi sotto a' cumuli de' libri mastri, delle cartelle e vacchette d'ogni maniera che gli facevan muro da ogni parte.

Fratello, che t’affacci sulla soglia e assomigli nel sajo a un prence barbaro, dammi una spola che tra bianchi fili passi e ripassi con guizzi sottili: e tu, fabbro, che il maglio sull’incudine batti in cadenza, a domar ferro e bronzo, e tu, artiere del legno, che la grezza pianta ti foggi in forme di bellezza: e voi che in alto, sovra palchi aerei, con acciajo e cemento enormi gabbie costruite, ove un giorno i ricchi schiavi si chiuderan con sapïenti chiavi: e voi del marmo, e voi del fulvo cuojo mastri, ch’io viva nel compatto fremito del vostro sforzo, fra di voi perduta, o asservitori di materia bruta.

9 Fanno or con lunghi, ora con finti e scarsi colpi veder che mastri son del giuoco: or li vedi ire altieri, or rannicchiarsi, ora coprirsi, ora mostrarsi un poco, ora crescer inanzi, ora ritrarsi, ribatter colpi e spesso lor dar loco, girarsi intorno; e donde l'uno cede, l'altro aver posto immantinente il piede.

182 Orlando di Sicilia non si parte, che manda a trovar porfidi e alabastri. Fece fare il disegno, e di quell'arte inarrar con gran premio i miglior mastri. Fe' le lastre, venendo in questa parte, poi drizzar Fiordiligi, e i gran pilastri; che quivi (essendo Orlando gi

Chi è?... disse il negoziante; e il capo ricoperto d'uno spelato berretto di felpa verde sporse fuor dalla trincea de' suoi libri mastri. Sono io, sono la Teresa, moglie del cavalier Vittore.... Non si ricorda, signor Domenico? siamo cugini: la mia povera mamma era sorella del suo signor padre. Um!... grugnì il vecchio.

Ma tu mi vuoi tirar dietro questo tuo cibo, come i mastri di caccia tirano gli astori e li falconi; però a te non mancherá di mangiare: ti darò alcune nespole, che te le mangi per amor mio; e comincia ad assaggiarle, ché, per esserno un poco acerbe, non so come le manderai giú. TRASIMACO. Ah, furfante! genti a piè, genti a cavallo, soldati, centurioni, dove sète?

Manardi non sapeva legger bene che i suoi libri mastri o i bilanci della Popolare; ma siccome verso la Cecilia aveva il cuore indulgente, purchè la moglie tenesse un occhio aperto sulla bottega, lasciava che si divertisse a leggere quanti più libri voleva. Solamente quell'ibis e redibis di volumi dalla pretura alla drogherìa, se si fosse potuto evitare, sarebbe stato un gran bene, anche per riguardo alla gente pettegola, che ronza intorno alla onest

A mastri e condiscepoli De' suoi passati errori, Move, ed in pria l'accolgono Con risi e con furori: Stupiscon poi del placido Suo forte ragionar; Miransi, e forse pensano: «Filosofo ancor par». Ed ei coll'invincibile Possa del dir verace Eccita santi aneliti Di carit

Nella Sorte s'incontravano troppi mastri, don e comari; qui vi saranno troppi artisti, cavalieri e contesse. Quelli erano troppo sciatti, questi saranno troppo preziosi. ero troppo indifferente, qui esprimerò troppe opinioni. La Sorte era troppo vera; i Documenti umani saranno troppo inverosimili....

Io lancio de la fame; ché ho cercato quest'altro parasito tutto il giorno. Or mi risolvo che non è possibile che ceniamo istasera. E che 'l vecchione impari, un tratto, a fare a la civetta in terzo con duo mastri di rapina! Forza è che l'indugiamo un vantaggio per farla netta; ché a trovar Listagiro non basteria 'l piú valente pilotto che guardi carta.

Parola Del Giorno

garzone

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