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Aggiornato: 23 maggio 2025
A mastri e condiscepoli De' suoi passati errori, Move, ed in pria l'accolgono Con risi e con furori: Stupiscon poi del placido Suo forte ragionar; Miransi, e forse pensano: «Filosofo ancor par». Ed ei coll'invincibile Possa del dir verace Eccita santi aneliti Di carit
Tu che sei tutto amor, la sacra stampa Della natura tua nell'uomo imprimi: Gagliardo sprone e inestinguibil lampa Tu sei di tutti aneliti sublimi. Tu godi quindi se il mio spirto avvampa Per que' tuoi fidi che in virtù son primi: Tu godi se fra lor taluni eleggo, E nel lor santo oprar meglio ti veggo.
Benchè, sventuratamente, nelle tribolazioni e negli ultimi aneliti dell'esistenza, giungasi a tale scetticismo, in cui impallidisce, affievolisce anche il più fervido dei sensi l'amore! davanti all'inesorabile legge del destino, tuttavia tale indebolimento della materia e dell'intelligenza non aveva potuto distruggere il senso sublime, che solo teneva in vita il povero vecchio.
I nostri volevano spuntarla, i Francesi risoluti a vincere pur essi, o a morire; in loro prepotente lo studio di mantenere l'antica fama di prodi, nei nostri il furore di torsi via dalla faccia la turpe nota di codardi: si venne a battaglia manesca dove si adoperarono non pure le armi, ma i morsi; rotti gli ordini ne successe una baruffa promiscua donde uscivano aneliti, guaiti, e aria densa, e sangue.
Non uno di quei susurri arcani della natura vergine. Le ultime allodole che fendevano il cielo si ritiravano. La campagna di Salerno si dileguava, grigia più che verde, sotto il progressivo invadere delle ombre. Le prime stelle nel cielo, le prime lucciole sulla terra cominciavano a corruscare. Solo un ronzio d'insetti invisibili animava gli ultimi aneliti della vita del dì.
Amor di patria in vani sogni il core No, non agita allor, ma di divina Potenza il nutre e lo sublima, quando Svolgesi in terra da stranieri oppressa: Allor non dubbia è sua purezza; allora Tutte s'intendon l'alme generose Che fremono del giogo; allor divisi In discordanti aneliti e dottrine Non son nobili e volgo: unica han meta L'espulsïon delle insultanti spade, E della prisca dignit
Io vi fo raccapriccio, Alberada? Ebbene ascoltatemi. Io voglio sollevare per un istante un velo che solo un uomo sollevò altra volta sotto suggello di confessione. Ma queste sono le ultime parole che l'uomo vecchio rivelano in me, sono gli ultimi aneliti che ricordano Ildebrando, la pagina estrema di un racconto che dovr
Lo sciagurato aveva consunto gli estremi aneliti di vita in quell'ultima protesta di odio. Appena potei riavermi dallo stupore, mi tornarono vive alla mente le terribili sue dichiarazioni. Secondato dal dottore, dissi ad Attilio che erano menzogne, gli fei elogio del curato e lo scongiurai in nome della nostra buona amicizia di non tener conto di quella accusa. Attilio si lasciò smuovere a mezzo.
«E non corrono ormai venti e più anni, che ho tolto i tuoi ultimi aneliti per cagione del mio vivere?» «Vattene, ti scongiuro.» «Per cui vuoi tu scongiurarmi? per Dio forse? L'ho rinnegato per te. Pel mio onore forse? Tu me lo hai rapito. Per l'amore di mia donna? Tu me l'hai contaminata. Pe' miei figli? Per te fui padre di prole non mia. Cessa adunque, o Re, dallo scongiuro.»
Ed ecco, a poco a poco il vento sale, Punge, penètra, sibila, travolge, Fiero scotendo l’ale. Ed è voce di pianto alta e suprema, Ed è lungo e gemente urlo d’angoscia, E la foresta trema. Son palpiti di fronde e son sussulti. Parole d’ira sibilate a volo, Aneliti, singulti.... Squallida e nuda, ad un ricordo avvinta, Via per la selva turbinando gira L’anima d’un’estinta;
Parola Del Giorno
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