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Aggiornato: 14 luglio 2025


Poco altro ha che l'aiuti o la ripare; che poi che 'l re Branzardo fu ridutto dentro da quella, pochi mastri, e poco poté aver tempo a riparare il loco.

Turpino fu scrittor che avea buon naso, e per prova del vero cita e chiama de' mastri postiglion le note certe, dove son le partite ancor aperte. A qualche postiglion data ha la mancia, se fu robusto e buon bestemmiatore; del resto il chieder prezzo era una ciancia, che tirava percosse d'un gran core.

«Nemo renascitur in Christi corpore nisi prius nascatur in peccati corruptione». AUG. A li alti accenti d'un tal sòno eroico, del quale ne tremai com'uom frenetico, vennemi voce altronde: A che esser stoico, miser, ti giova peripatetico? che ti val fra l'un mar e l'altro euboico pigliar oracli e ber fiume poetico? a che spiar la veritá da gli uomini, che di menzogna furon mastri e domini?

17 Io vi lasciai, come assaltato avea Agramante una porta de la terra, che trovar senza guardia si credea: più riparo altrove il passo serra; perché in persona Carlo la tenea, ed avea seco i mastri de la guerra, duo Guidi, duo Angelini; uno Angeliero, Avino, Avolio, Otone e Berlingiero.

Bisognava rinunziare ad ogni speranza di barattare la nave, e per provvedere invece a rimettere in sesto la Pinta. Martino Alonzo Pinzon mandò a terra i mastri d’ascia per cercare il legname adatto e tagliare alla svelta un altro timone.

32 Di tutti i lochi intorno fa venire mastri, chi per amore e chi per tema; e fatto ben seimila uomini unire, de' gravi sassi i vicin monti scema, e ne fa una gran massa stabilire, che da la cima era alla parte estrema novanta braccia; e vi rinchiude dentro la chiesa, che i duo amanti have nel centro. 33 Imita quasi la superba mole che fe' Adriano all'onda tiberina.

In uno stanzone vanno e vengono le fanciulle, in un altro squilla incessante un campanello applicato a quel congegno, per cui si passa la seta al provino per ben valutarne il tiglio; in un altro fra i libri mastri, le corbe, i robinetti, le lucerne da filanda, gli schioppi, i vagoni e le gabbie da caccia, canta tuttodì un merlo vivace, a piena gola.

Moltiplicatisi prodigiosamente per virtù della vita comoda e delle facili nozze, essi digerivano con la medesima disinvoltura la carta e il cartone, lo spago e la pergamena, le prime note e i libri mastri, le lettere dei gastaldi e quelle delle Eccellenze, i contratti e le mariegole, le commissioni degli ambasciatori e le promissioni ducali.

Parola Del Giorno

serafica

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