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Ma il marito rassomigliava troppo agli zii, ai cugini, al padre, alla citt

Comprendeva che suo marito si era avveduto della passione del cavaliere di Malta; rammentava le parole dettele sulla Francesca da Rimini.... ed allora, parlando, come evitare un duello tra i due cugini? Dunque tacque. Tenete questa lettera, le disse il duca assai più calmo, è quella del superiore. La duchessa prese il foglio, ch'ei le porgeva e lesse. «Duca,

Eh non sarebbe stato questo, che mi avrebbe impedito... La mia non ha soggezione di nessuna!... Poi che cosa è la morte? L'ho affrontata cento volte. , è vero; sei stato anche pianto estinto! Ma è inutile pensare ad un duello col duca... Mi pare... Comprendo che non sarete mai due buoni cugini... Ho avuto un momento di angoscia a quell'incontro improvviso. Ed io vidi vicina una sfida!

, principessa, è necessario.... ma i miei nipoti, i vostri cugini vi rimarranno, per qualche giorno almeno, finchè si conducono a termine le trattative. Ho presentato ora Federico ad un mio procuratore, che è incaricato di tutto, e che si recher

Il vecchio pittore si rallegrava di vedere raccolta in casa sua tanta gente. I congiunti non erano molti, poichè egli non era nato in Arezzo e messer Luca Spinelli neppure. Ma una zia si trovò, ed anche una copia di cugini o di cugine, a cui si aggiunse una mezza serqua di amici vecchi, che potevano considerarsi come parenti, o giù di .

E notate che lo vedeva solamente all'ora del pranzo; ma che in quell'ora, diventata lunga su tutte le altre del giorno, il signor Ruggero stava seduto alla sinistra di Fiordispina. Erano cugini, erano i più giovani della compagnia, e niente era più naturale del vederli seduti vicini a tavola; ma perchè una cosa piaccia a tutti, non basta ch'ella sia naturale.

Eh! eh! eh! rispose con una secca tosserella il negoziante, senza punto scomporsi: Saremo cugini, come vuol lei, ma posso dire che non ci siamo mai conosciuti; certo è un vent'anni buoni che non ho avuto l'onore di vedere il suo signor cavaliere, che.... a quel che m'è stato detto.... io non so niente.... fu sempre una testa matta e pericolosa. Dunque, che cosa mai vuole ch'io faccia?...

Coi cugini Bollati la contessa Zanze era a vicenda umile e petulante, supplichevole e minacciosa.

In quel tempo giunse alla villa Bonifazio l’annunzio del prossimo matrimonio del cugino Alessandro, che aveva lasciato il servizio nell’esercito per prender moglie, e invitava a nozze i cugini. «L’esempio della vostra vita tranquilla mi ha spinto a questo passo, egli scriveva, e l’esperienza del mondo mi ha persuaso che se vi sono dei giorni felici non si possono raggiungere che nella intimit

La villa gli riusciva troppo onerosa con l’obbligo di conservare il parco passivo, coll’abitazione troppo grande che rappresentava un altro capitale infruttifero, e le convenienze della moglie che lo obbligavano a mantenere due cugini parassiti, che gli costavano cari.