Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 2 giugno 2025


Questo è il primo punto, sicuramente. E l'accordo ci poteva essere, tra loro. Son cugini, i due vecchi, e per l'uno e per l'altro, con la vita che fanno, lontani dalle citt

«Mio fratello, pensava, è capace di provocare il principe.... Egli, che nei duelli uccide sempre l'avversario!... Ma in qual modo questi cugini sono qui?... Chi dunque gli ha avvertiti?... Ah donna Livia!... devo accusar lei se voglio salvar me.... È indispensabile.... Quale idea!... Il cavaliere, che ebbe con lei quell'abboccamento al castello, subito dopo la distruzione della pergamena.... Il duca certo non ha udito tutto.... , , fu il conte; avr

A fermare col pensiero la tenuissima gradazione ideale che esisteva fra le fattezze e le anime di quei due cugini, simigliantisi come due fratelli, non troviamo altra imagine fuor che questa: Estebano era un fiore vivace con un profumo gentile; Elisenda era un fiore gentile con un profumo vivace.

Così finirono il carnevale, e finalmente la quaresima venne a togliere l’incubo che li opprimeva; i cugini lasciarono Venezia, e l’ordine fu ristabilito nella piccola famiglia, ove Metilde liberata dalla vista di Maria, distratta dalla compagnia di sua madre, si mostrò meno gelosa e più tollerante col marito, il quale aveva ripreso tranquillamente le sue funzioni suppletorie dei fornelli, e viveva occupatissimo nel triplice incarico di avvocato, di giornalista e di cuoco, lavorando assiduamente colla penna e colla mestola, fra le rifritture del foro, i pasticci della politica, e i processi della cucina.

I cugini risero in coro di questa uscita di prete Barnaba, e intanto Ippolito e Venanzio facevano lo stesso pensiero: «prete Barnaba non crede un'acca...» Questa volta me ne vado proprio, disse Ippolito. Anch'io, annunziò Venanzio, e accostandosi fino quasi all'orecchio del pittore: le mille lire sono a tua disposizione. Anch'io, conchiuse il reverendo. E passò primo fra i due cugini.

Chi sa? disse un giorno fra il signor Francesco Guerri, dopo qualche mese di quella vita monotona, mentre la sua bella figliuola, seduta al pianoforte, passava da un preludio delicato di Bach ad un'aria allegra di Mozart. Chi sa? Potrebbe fare un miracolo, il tempo! Appunto in quei giorni capitò alle Vaie una lettera dei cugini Guerri, che vivevano sul Reggiano.

Stava per dirlo; ma se vostra Eccellenza non vuol riceverlo, andrò ad avvisarlo. No, no: fallo entrare subito: sbrigati. Il servo escì, e poco dopo introdusse il cavaliere di Malta. I due cugini si salutarono in silenzio, mentre il domestico si ritirava. Per un istante entrambi rimasero muti.

La stazione era molto vicina alla casa di Emma, e a piedi era andata coi suoi ad augurare il buon viaggio ad un cugino ingegnere, che sposo da solo un mese doveva fare per l'ufficio suo un lungo viaggio e lasciar sola la sposa per qualche settimana. Cugini e cugine e zii erano arrivati un po' tardi e si dovette far economia di parole e di abbracciamenti.

Erano venute da un paese vicino le sorelle di Toniolo, l'una maritata, l'altra no; due false bionde incipriate, cui era rimasta la farina sugli zigomi, goffe civettuole da villaggio; e con esse un paio di cugini incaricati di far loro il cascamorto; più il marito, uomo denso e pacifico.

Confessarsi ai cugini, i quali non gli credevano, era assolutamente inutile; ma Cristina sua, se fosse necessario, gli darebbe consiglio. Nel desiderio segreto di Giusto era pure l'idea che prima di profittare della bugia, dovesse, oltre che con Cristina, consigliarsi con Nina. Ma prima bisognava incominciare dalla sua innamorata.

Parola Del Giorno

s'alceste

Altri Alla Ricerca