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Aggiornato: 25 giugno 2025
Questa proibizione le aveva messo indosso una smania cocentissima di leggerne assai più di quello che ne avrebbe letti naturalmente, se suo padre non avesse parlato. Enrico era il di lei complice, che le forniva nascostamente il pasto desiato. Nondimeno spesso la Elisa trovava molto noiosi i romanzi troppo morali che Enrico le portava.
E sono cause tali, che a una parte sola non basteriano tutti li contanti di Regno né il doppio, e per questo solo rispetto dico che stia bene in Regno la proibizione dell'estrazione; e tanto piú quanto è vero quel che dice, che, per avere occupato ogni cosa li forastieri, non possono convertere le terze in capitale come prima, per non ci essere remasto in Regno piú che vendere, di modo che per ogni via, e di necessitá, se potessero, estraeriano li denari.
E fu ben lagrimevole quello che scrisse Carlo Molineo, nel suo Trattato de' commerci, che seguí l'anno 1537 in Brettagna di Francia, ove nacque, a causa d'alzamento di monete e di poco opportuna proibizione d'alcune di esse, nelle quali consisteva l'aver della plebe, che per questa sola cagione, avanti che si rimediasse a' disordini, vi morirono di fame piú di 10.000 poveri.
E cosí si sará complito a quanto si è promesso. Delli remedi fatti e proposti per fare abbondare il Regno di moneta. Li remedi fatti per abbondare il Regno di moneta sono questi: Primo, la proibizione dell'estrazione della moneta, tanto propria quanto forastiera, ogni sorte d'oro e d'argento. Secondo è stato il bassamento del cambio.
Lombrichi, il quale all'entrare della signora Pannini s'era levato da sedere per salutare con cerimoniosa freddezza, s'inchinò un poco ed interruppe: È vero che io ho data questa proibizione. La signora marchesa ha bisogno d'essere lasciata tranquilla e non aver disturbi di sorta.
Così alla ingiustizia si aggiungevan le beffe! Le sopraffazioni non si rimanevano qui. Un nuovo impresario dianzi citato, Andrea Toti, forte delle alte protezioni ceciliane, chiedeva (20 maggio 1797) la proibizione delle opere in musica al S.a Lucia. La Marchesa se ne appellava al solito Capitan Giustiziere, il Conte S. Marco, il quale non poteva darle torto; ma tra il sì ed il no, era il parere contrario, cioè che due teatri in musica non potevano stare, tanto che uno di essi era stato per varî anni senza musica⁷⁴: risposta che non dice nulla ed ha tutta l’aria di dar ragione alle due parti, mentre non ne d
E il simile si dice della condizione delle entrate alte, che è solamente occasione, e la prima da sé niente produrre, o piú presto alcun danno, e l'ultima nel fine farlo impoverire. L'altre condizioni risguardano conservazione e non introito. E della condizione della proibizione della estrazione, se sia espediente, si dirá nella terza parte.
Egli si era subito arrestato, offrendole il braccio nel vacillamento che l'altra non riusciva ancora a vincere, e guidandola fuori della sala la cui atmosfera era divenuta asfissiante. «Grazie!...» mormorava, con voce profonda; «ogni suo desiderio è legge per me...» E senza dire più nulla, senza domandarle la ragione di quella proibizione nella gioia trionfale di sentirsela accanto, l'aveva guidata verso la serra. Il luogo era deserto, una luce discreta vi si diffondeva dalle oblunghe lampade giapponesi, i rumori della festa arrivavano attutiti dalla distanza, e la meravigliosa vegetazione tropicale, i fogliami larghi e carnosi, gli avviticchiamenti quasi convulsi dei rami, l'acutezza penetrante degli esotici profumi, l'umido tepore dell'aria deliziosamente snervante, avevano finito di opprimerli entrambi... «Si ricorda?..» mormorò Ermanno ad un tratto, con una voce bassissima stringendo un poco il braccio della sua compagna. Si era arrestato, contemplando il meraviglioso profilo di lei, le labbra leggermente dischiuse, gli sguardi smarriti, l'eburneo pallor delle guancie. «Si ricorda, Massimiliana.... quel che io le dissi qui?..» e le aveva presa una mano, stringendolesi di più. La signorina di Charmory aveva fatto per trarsi indietro, guardando attorno come in cerca d'aiuto; egli l'aveva trattenuta con una muta preghiera. L'allegra festa rumoreggiava lontano, dalla serra esalava una larga respirazione, un alito infinitamente dolce, come una persuasione d'amore... «Massimiliana... io l'amo...» sussurrò Ermanno, con la ragione perduta nella lenta invasione di un desiderio folle di carezze e di baci, «Massimiliana... mi consenta di ripeterlo... è una soavit
Quale proibizione più assurda, più barbara di questa dell'introduzione dei libri? Finalmente mi fu possibile persuadere l'impiegato, in fondo persona gentilissima, a lasciar passare i miei poveri volumi senza mancare affatto al suo dovere.
Sarebbe per lo meno errore il dire che in quella lacerazione ci sia stata sorpresa, proibizione; ci siano stati dissidi o che altro. «Nel carcere di Susa ci stetti un giorno soltanto. Domandai l'occorrente per scrivere, e mi venne accordato.
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