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Aggiornato: 31 maggio 2025


Assunta Riz racconta: Malgrado le requisizioni feroci, io ero stranamente contenta, in questi ultimi giorni. Vedevo gli ufficiali austriaci salire sul campanile e restarvi delle lunghe ore a spiare l'orizzonte. Quando il generale Boroevic partì fui sicura della vittoria. Ma l'anno passato dopo Caporetto, che orrore!

E Flora? Flora viveva come una sonnambula. Quel suo povero cuore s'era quasi spezzato del tutto alla vista del cieco che veniva titubante, col viso alto e pallido, spento.... Quello non era più il suo Ezio, ma il cadavere di Ezio che camminava. Un sacro orrore si era impadronito del suo spirito e andava continuamente scompigliando i suoi pensieri e i suoi affetti.

Il convoglio degli arrestati che veniva verso il Cellulare a piedi suscitava in ogni seno un orrore indicibile. Non poche donne erano state obbligate a chiudere gli occhi come quando si riceve un'ondata di luce in pieno viso. Era una banda che falciava gli ideali di redenzione più modesti.

A Parigi, vedi, in seguito ai tuoi buoni consigli, io ho tentato di riprendere il mio lavoro; ella se ne accorse, e mi fece una tale scena, così inaspettata, così contraria al suo carattere docile, che io ho guardato d'allora in poi quei manoscritti e quei libri con orrore; li ho richiusi nel baule, non ne ho parlato più, e non so nemmeno dove siano andati a finire.... Voleva divertirsi, capisci, divertirsi a qualunque costo, giorno e notte, e non si fermò che quando io le dissi che bisognava ci fermassimo per forza perchè mi rimaneva il denaro appena sufficiente a reggere ancora qualche mese e a cercarmi intanto un impiego.

Questa prescrizione fu probabilmente inspirata da due motivi: Il primo valeva a raffermare la pena di morte di cui si era reso meritevole l’assassino, il secondo serviva a mantenere negli animi il dovuto orrore pel sangue versalo.

ST. Non so con che corpo, ma conoscevo bene, che io vi avevo molto maggior piacere che col mio marito. DIC. Non ti dava egli orrore e spavento il sapere che egli fusse un demonio. ST. Io non vedevo altro che umana effigie, eccetto i piedi, i quali non mi si offerivano così alla vista come il petto, e come le altre membra. AP. Oh, che aspetto!

Così una ripugnanza di spavento e di orrore le faceva quasi credere di dover subire una mutilazione, qualche cosa di avvilente e di straziante come sotto il ferro di un chirurgo, che vi taglia la carne, e dopo si resta per tutta la vita deformi davanti al sorriso della gente. Perchè dunque le si voleva imporre questo?

Io dissi: È necessario che tu viva. Impossibile, Tullio; impossibile ella esclamò. Hai tu pensato a quel che accadrebbe se io vivessi? Ho pensato. È necessario che tu viva. Orrore! Ed ella ebbe un sussulto violento, un moto istintivo di raccapriccio, forse perché sentì nelle sue viscere quell'altra vita, il nascituro.

Senza soffrire... Senza soffrire. No! Che orrore!... Via! Via! Via!... Via! Nelle orbite enormi e cupe, le pupille sono come cristallizzate e il bulbo biancheggia d'un biancore gelido.

Esclamazioni di orrore si udirono nella sala, quando il giudice cominciò a parlare delle condizioni in cui era stato trovato il corpo del ferito in mezzo a una gora di sangue nella Piazza della Luna. La sala, sempre scarsa di luce, appariva anche più buia per la giornata piovigginosa. Il giudice leggeva con accento quasi lugubre.

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