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Aggiornato: 31 maggio 2025
Ebbe per madre Aspasia; ed ella nacque Del ricco Erimedonte, alto Signore La, 've 'l monte Sigeo bagnano l'acque, Cui fama dier l'Agamenonie prore; Quivi nato a Medoro altro non piacque, Salvo foreste e boschereccio orrore, Ed ivi al fier cinghial tessere aguati, E di molossi fier sentir latrati.
³³³ Brydone, op. cit., lett. Una ventina d’anni dopo lo scellerato arnese veniva demolito, ed il Villabianca scriveva (maggio, 1798): «La forca fatta di fabbrica per pianca (beccheria) di carne umana è nella via pubblica di mare conducente a Bagheria. Viene spiantata in questo maggio: alzata nel 1500, mostra di vendetta, di giustizia, terrore dei malviventi del Regno. Ma poichè le giustizie oggi si eseguono nei luoghi dei delitti, restando così noto a tutti l’atto capitale che per l’avanti era ignoto a moltissimi, questo segno mortifero venne tolto. La vista di cosce, di braccia ecc., pendenti dagli uncini, le ossa ammucchiate nel pozzanghero di essa pianca recava[no] orrore ai passeggieri, specialmente alla Nobilt
Eppure poche persone hanno tentato la lirica e la drammatica con migliore e più soda preparazione di lui; poche persone hanno teorizzato nelle polemiche con criteri più spassionati e più giusti dei suoi, sia trattando le questioni dell'idealismo e del verismo nei giorni in cui lo Stecchetti le aveva suscitate con Postuma e con Polemica, sia trattando il soggetto dei metri barbari, dei quali aveva, come ho accennato, un prudenziale orrore. E di questa polemica, ora dimenticata, ma che può insegnare o rammentare parecchie cose buone anche oggi, mi piace staccare il seguente tratto: «Questo bisogno di rinnovamento che è, direi, nel sangue e nell'aria, e travaglia gli artisti e via li porta nella sua rapina, si traduce ai più incoscienti in una ricerca quasi morbosa del nuovo e del bizzarro, come tale. Del processo intimo che la letteratura attraversa costoro sentono vagamente il soffio: intendono che qualcosa intorno ad essi, non nei tipi eterni, ma nelle forme dell'arte, si modifica, si trasfigura: e non avendone che una nozione confusa, tementi solo di rimanere in ritardo, o di parer fuori del movimento, corrono dietro affannosamente, come i fanciulli alle farfalle, ad ogni larva non veduta o strana, ad ogni luccicchio che passi loro davanti agli occhi, per l'aria. Ciò che nello ingegno dei migliori è un presentimento gagliardo di nova via e ragioni dell'arte ancor non note, ch'essi vanno tentando ed esplorando con orme insieme mal sicure ed audaci, aumenta l'impazienza smaniosa di tutti quelli che dietro a loro si affollano a far coda, aspettando che i novi sbocchi si aprano. Dove i primi mettono, tastando il piede, e tutti l
Mi pare, sì. Un orrore. Non mi piaceva. Ad ogni modo.... Con quelle persone di servizio a buon mercato! Marta è fedele. Tante cose non si trovano sul momento e poi saltano fuori. L'ho rimessa ieri l'altro a suo posto. Con aria leggermente ironica. A te non è mai mancato nulla? Perchè sorridi? Domando se ti sei mai accorta....
Cessa Diego: tu mi fai orrore! urlò Bambina coprendosi la faccia delle mani.
Forse dolce stagione anco ritorna; Ma Berenice nel guerriero orrore Come lasciasti tu? dove soggiorna? Aver
Irriconoscibili.... Un orrore! Li avrò davanti agli occhi fin che campo.... E ne ho visti morti! Ammazzati, annegati, stritolati da carri; di ogni specie. Ma questi qui, specialmente l'uomo!... E ora dovremo pensare per l'orfanella. Non le è rimasto neppure un cencio....
Non rinculerei innanzi ad alcun prezzo per soddisfarla, se quel prezzo si cifrasse per centinaia e migliaia di ducati. Il prezzo dell'onore, come lo pagarono Abramo ed Isacco, mi fa orrore. Nè la mia anima, nè la mia carne non sono da vendere, signore; e se voi avete bisogno di ciò, portate altrove i vostri sguardi. Le vostre minaccie non mi scuotono più che le vostre promesse.
L'ho sperato... e pronunziò la frase, la prima volta con un'aspirazione, la seconda con una delusione immensa. Dimmi il tuo male, dimmelo ella mormorò, insistendo, con molta dolcezza, con una certa tristezza. Non me lo domandare! Paolo esclamò, con tono di sbigottimento, quasi che l'idea di rivelare la segreta miseria della sua vita gli facesse orrore.
Nel primo orrore del rimorso e della disperazione, voleva darsi da per sè nelle mani della giustizia con colei che l'aveva piombato nell'abisso del delitto. Dopo questa crisi violenta, cambiò risoluzione: vide una volta sola la Laurentini, ma per maledirla come l'autrice detestabile di tanto misfatto.
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