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Aggiornato: 31 maggio 2025
Quell'altro.... come si chiama?... il conte Candriani, veniva a casa tua tutti i giorni, e tu andavi anche a teatro con lui.... Si capisce che cosa è accaduto: un bel giorno siete stati sorpresi, ecco, presi in trappola.... Ma sì, ma sì, non crollar la testa con tanta furia!... Non mi sarei mai imaginato un orrore simile; sei una viziosa senza pudore.... E mi domandi che cosa penso!... Mi maraviglio che tua madre ti accolga ancora in casa sua.... L'amore per il conte si capiva; dico, si poteva anche scusare; eri inesperta e lui una vecchia volpe.... Ma il Candriani, il secondo!... Due uomini: avevi due uomini, due amanti!
Ella entrò nella sua stanza e vi si chiuse, buttandosi pesantemente sopra una poltrona: si sentiva morire di tristezza, sentiva di essere disamorata, crudele con Ferrante, eppure non trovava ancora uno slancio di tenerezza, un impeto di passione per fargli dimenticare tutte quelle noie, quelle punture, quei disinganni, quelle amarezze. Ma tanta gente era loro intorno, dovunque, alla stazione, in piazza, nell'albergo, gente estranea, è vero, ma curiosa, dall'orecchio teso, dallo sguardo acuto! Ella si era chiusa nella sua stanzetta, stanzetta piccola, linda, ma banale come tutte le stanze di albergo, ma fredda con tutto il lieto sole autunnale che vi entrava; Grazia si era chiusa lì dentro, e un profondo pentimento le veniva in cuore, pel modo come aveva trattato Ferrante; la propria ingiustizia verso quel forte e docile amante che nulla chiedeva, che non si lagnava, che cercava di allontanarsi, di ecclissarsi sempre, onestamente, correttamente, mentre nell'anima gli ardeva la grande fiamma, questa propria ingiustizia, le faceva orrore, le sembrava un egoismo mostruoso, la crudelt
Così i sospetti, anzi le ragioni di accusa si accumulavano su lui: così si chiudea da sè in una rete, dalla quale non avrebbe potuto uscire. Dov'è il conte di Squirace? domandò il duca, guardando con orrore il vicino precipizio, il mare gorgogliante nell'imo di esso e gettando poi gli occhi sul cappello, che teneva in mano. Anche a questa domanda Roberto non fiatò.
Io rimasi a guardarlo fino a che non lo raggiunse piantandovi sopra un piede con una voce vittoriosa. Le gran risate, allora! Il cappello tutto lordo e malconcio; il vestito inzuppato e inzaccherato da cima a fondo un vero orrore!
«Dopo quest'orribil fatto i suoi compagni gli avevano restituita la loro stima: ma egli aveva orrore di sè medesimo. Fu mandato per tre mesi agli arresti in fortezza, ed egli sopportò la pena, a suo giudizio troppo mite, con una dolorosa rassegnazione.
O cielo!» sclamò Sant'Aubert, come colpito da un'improvvisa rimembranza; «il convento di Santa Chiara!» Emilia osservò che ai segni del dolore sparsi sulla di lui fronte, mescolavasi un sentimento di orrore.
Ecco qua! rispose la fanciulla. Se hanno orecchi per sentire, sentano questo! Che cosa si ardisce suonare? gridò una voce dall'anticamera. L'inno della rivolta? È un orrore, e meriter
Sarei straziata da rimorsi immeritati, e che pur nondimeno mi riescirebbero insopportabili.... Se morisse egli, che mi salvò la vita, non potrei più vedervi senza orrore.... Orrore!
2 Orrore di ciò che è vecchio e conosciuto. Amore del nuovo, dell'imprevisto. 3 Orrore del quieto vivere, amore del pericolo e attitudine all'eroismo quotidiano. 4 Distruzione del senso dell'al di l
Orrore! Orrore! Il terribile fiume ora strangola la citt
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