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Aggiornato: 19 giugno 2025
Il Sangonetto taceva del pari, e certo non facea bocca da ridere; ma chi gli fosse stato dinanzi e lo avesse veduto a dondolare il capo e ad aggrinzare di tanto in tanto le labbra, avrebbe detto che il consolatore di Giacomo Pico se la rideva dentro di sè, di quel riso tacito e profondo che fa tanto buon sangue. Gongolava, il Sangonetto; e perchè?
Lo mio maestro ancor non facea motto, mentre che i primi bianchi apparver ali; allor che ben conobbe il galeotto, gridò: «Fa, fa che le ginocchia cali. Ecco l’angel di Dio: piega le mani; omai vedrai di sì fatti officiali. Vedi che sdegna li argomenti umani, sì che remo non vuol, né altro velo che l’ali sue, tra liti sì lontani.
<<In mezzo mar siede un paese guasto>>, diss'elli allora, <<che s'appella Creta, sotto 'l cui rege fu gia` 'l mondo casto. Una montagna v'e` che gia` fu lieta d'acqua e di fronde, che si chiamo` Ida: or e` diserta come cosa vieta. Rea la scelse gia` per cuna fida del suo figliuolo, e per celarlo meglio, quando piangea, vi facea far le grida.
Poveri uomini! pensava, guardando il principe di Caprenne: come siete fanciulli, e che docili strumenti siete nelle nostre mani! Partirete presto? chiese Enrica, la quale facea ogni sforzo per rattenere un accento d'ironia. Assai presto.... Anche questa duchessa, diceva fra sè Enrica, m'ha servito a qualche cosa.... Uomini, donne, sono tutti, almeno furono sin ad ora, strumenti della mia volont
18 Non così Ricciardetto e il suo cugino tra le due genti variavan danza, perché, lasciando il campo saracino, sol tenean l'occhio all'altro di Maganza. Il fratel di Rinaldo paladino con molto animo avea molta possanza, e quivi raddoppiar glie la facea l'odio che contra ai Maganzesi avea.
A questa voce vid'io piu` fiammelle di grado in grado scendere e girarsi, e ogne giro le facea piu` belle. Dintorno a questa vennero e fermarsi, e fero un grido di si` alto suono, che non potrebbe qui assomigliarsi; ne' io lo 'ntesi, si` mi vinse il tuono. Paradiso: Canto XXII Oppresso di stupore, a la mia guida mi volsi, come parvol che ricorre sempre cola` dove piu` si confida;
La moglie in casa non facea credenza, ed egli in piazza spaccia elisirvite; e tenendo nel dua la rubescenza, di qua, di lá le genti ha sbalordite. Da pochi giorni in Saragozza egli era, e in brieve nel palchetto è quella sera. Quando riebbe la bizzarra il fiato, fece forza a se stessa: discorrendo col sassolino fitto nel palato, molte richieste al guascon va facendo.
I passi erano angusti e in molti uomini si facea come in pochi; anzi, per la confusione che nasce dal numero, assai meno che in pochi. Il battifolle del poggio di Maria fu corso e ricorso dai Finarini; così quello dell'Argentara; prigioni potevano farne non pochi; ma perchè avrebbero portato tante bocche inutili dentro del Borgo?
Io vidi certo, e ancor par ch'io 'l veggia, un busto sanza capo andar si` come andavan li altri de la trista greggia; e 'l capo tronco tenea per le chiome, pesol con mano a guisa di lanterna; e quel mirava noi e dicea: <<Oh me!>>. Di se' facea a se' stesso lucerna, ed eran due in uno e uno in due: com'esser puo`, quei sa che si` governa.
Ella lo guardò: sorrise appena: poi disse, con quel suo tono di mistero, che facea parere molto più profonde le cose che ella dicea. Chi lo sa! Chérie, io sono un infame e un inetto! Paolo, Paolo, taci... tu esalti i tuoi nervi... tu aumenti il tuo turbamento... Chi tradisce, è un infame, Chérie, non vi può essere piet
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