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Aggiornato: 4 luglio 2025


E la Gioconda soffiò sul palmo della mano per rendere la domanda più eloquente. Ho dato tutto allo zio Matteo. E io pure, ripetè Evelina, prima di essere interrogata. Nora tornava a strillare, ma la Gioconda, vivamente, accennando verso l'anticamera, le fece segno di tacere. Perchè? Chi c'è? domandarono le due ragazze quasi insieme. Un.... tirolese.

Nora, non capiva: fissò Pietro Laner, interrogandolo cogli occhi stupiti. Ma Pietro ne capiva ancor meno; non era stato attento alla lettura del dispaccio: aveva un solo pensiero, un solo spavento: Se mia moglie mi guarda in faccia, tutto è perduto! Ma Evelina non gli badava. È chiarissimo! esclamò. Nell'Italia ci sar

Quante, quante volte aveva baciato Nora su quella giacchetta!... Per Nora era un po' corta, stretta; per Evelina, pareva quasi un paltò! Povera Evelina!... Ma pur compassionandola per il contrasto dal quale rimaneva offuscata, ricordò istintivamente che anche il povero corpicino non era così misero come pareva. Allora, a domani, se appena mi sar

È un dono del Gran re! tuonò la voce di Matteo Cantasirena, e ricordò, commosso, alcuni episodi del martire illustre.... "magnanimo". Evelina era rimasta fuori, sul terrazzo, vicino ai dolci e alle granite. Il Dizionario dei patriotti viventi aveva sospeso le pubblicazioni: il conte Bobboli beì patriotta dell'espansione coloniale era stato l'ultimo dell'ultima puntata dell'ultima appendice.

Io credo, cominciò poi Evelina, lentamente, interrompendosi, perchè pareva più che mai intenta ed affrettata nello scrivere, io credo che Nora alle tre avr

E da quel primo giorno in poi, Nora si era presa di un grande attaccamento per la signora Laner: dalla mattina, quando Nora era ancora a letto, poi quando si vestiva, poi a colazione, a pranzo, fino alla sera in teatro, la voleva sempre con . Evelina sottomessa, remissiva, zelante, sempre ai piedi "della duchessa", sempre in ammirazione "della duchessa."

Finita quella visita, il duca si sentiva peggio realmente.... peggio degli altri giorni; si sentiva freddo. Ho un po' di febbre, dottore? Il dottore gli abbottonò la sottoveste: gli annodò la cravatta; Evelina portò un cuscino morbido di piuma che gli accomodò dietro le spalle, e una coperta nella quale gli avvolse le gambe.

Finì col sedersi vicino a Evelina, dopo aver cacciato Numa fuori del salotto, buttandogli dietro un vecchio ombrellino rotto. Ft! Marche!... Quella bestiaccia infingarda e golosa non la poteva soffrire!

Qua, vediamo! Il Direttore gli strappò la busta di mano. C'erano le duecentocinquanta lire. Oh, alleluia! esclamò la Gioconda avvicinandosi colle mani sui fianchi, e aspettando la sua parte. Mi darai le venti lire per il dentista! esclamò subito anche Evelina. Essa, quando c'eran denari, ne domandava sempre, per il dentista, il dottore, la farmacia Zambelletti. Uno alla volta! Uno alla volta!

Come?... Nora?... Non c'è?... È fuori anche stamattina? esclamò il Laner con un crescendo di stupore e di stizza ad ogni interrogazione. Egli sapeva bene che Evelina non avrebbe osato di tenerlo presso di , qualora Nora fosse stata in casa. È andata dalla Schönfeld. La Schönfeld! Ogni giorno la Schönfeld! gridò l'altro sempre più stizzito.

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