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Aggiornato: 21 giugno 2025


Difatti, per tacere degli antichi, la Roma cristiana quali notevoli poeti ha prodotto? Questo domandavo io un giorno ad un poeta romano, mio amico; e, dopo aver ricordato Vittoria Colonna e Metastasio, egli mi fece conoscere altre produzioni poetiche della citt

«Perchè dunque colei mi fece capire che non le ero indifferente? Perchè, invece di rafforzare la mia paura di offenderla, le sue parole, i suoi sguardi, i suoi stessi silenzii mi spinsero alla confessione? E quando io non potei più frenarmi, quando le ebbi fatto leggere nell'anima mia come in un libro, sa Ella la risposta che mi diede? «Mio Dio!... esclamò, che cosa ha fattoDunque ella aveva paura? Dunque mi amava!... Quale altra interpretazione potevano avere quelle parole?... No, ella non aveva ragione di temere; io non le domandavo nulla che non volesse accordarmi ella stessa. Che cosa mi rispose ancora? Che solo così poteva essere amata, come una sorella; che una fatalit

Che vuole il babbo? le domandavo. Vuole che tu ti diverta, che tu corra, che tu faccia il chiasso con gli altri bambini, per diventar grande e forte come lui. In quel tempo avevo per mio padre un sentimento di affettuoso terrore; , di affettuoso terrore.

No, cara, hai fatto benissimo diceva lui, dolcemente. Ma quella dolcezza era anche triste. Forse, egli temeva per me. Perchè ti dispiace che io t'abbia cercato? gli domandavo, ancora, crudelmente verso me e verso lui. Non mi dispiace. , , ti dispiace! Oh Anna, non ripetere ciò. Allora, se non ti dispiace, vediamoci anche domani. ... diceva lui, dopo un minuto di esitazione.

Poi, man mano gli feci gustare gli scritti piccanti degli autori più recenti: di Victor-Hugo, di Theophile Gauthier, di Heine, di cui avevo piena la mente. Se gli domandavo le sue impressioni, mi rispondeva schietto, anzi qualche volta preveniva egli stesso la mia domanda. Mi faceva ripetere volentieri i miei poveri versi, ed io sceglievo di preferenza i più bizzarri e i più sconclusionati.

Dipinge colla macchina? domandò il giovane. Voleva dire la macchina fotografica. No signore; rispose l'interprete dipinge a mano. Parve che dicesse tra : che peccato! e rimase un momento sopra pensiero. Poi disse: Domandavo.... perchè colla macchina si lavora più preciso.

«Questo io lo sentivo con un senso di vero sgomento. Sentivo in me tanta potenza di vita, e mi domandavo: «Che farne?» «La sera stessa mi misi al pianoforte; passai una quantit

Non meritava egli l'insulto, con quella sua apparenza di tristezza, dove chi sa quante altre donne sarebbero cadute ingannate, con quella sua ipocrisia di tenerezza e di languore, dove ogni cuor semplice si sarebbe lasciato prendere? Perchè sei ipocrita, anche? gli domandavo per provocarlo. Io? Io? , tu. Non fingi di esser triste, tu? Non fingo, sono triste. Tu sei un gaudente, niente altro.

Eran la più parte seminudi, macilenti, colle camicie che cadevano a brani, coi capelli scarmigliati e polverosi, orribili a vedersi; mi pareva d'esser Don Rodrigo in mezzo alla folla degli appestati in quel famoso sogno della notte d'agosto. Che vuole questa gente? mi domandavo; dove mi son lasciato condurre? Come uscirò di qui? Provavo quasi un senso di paura e guardavo intorno con inquietudine.

Ero, da più giorni, tormentato da questa convinzione della mia inettezza a qualunque cosa che veramente meritasse di occupare l'intelligenza di un uomo. In certi momenti mi domandavo se quella sproporzione tra la mia idea e le mie forze fisiche e mentali non fosse grave sintomo di degenerazione o di pazzia.

Parola Del Giorno

dell’esule

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