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Aggiornato: 15 luglio 2025


Longanime lettore, non ti sgomentare. Butto via un fascio di cartelle, e concludo. Concludo con un ultimo appello ai filologi. Qualcuno mostrò disdegno e terrore dei molti, dei troppi non filologi, che avevano accolto festosamente il mio libro, e ai quali porgo qui i miei ringraziamenti vivissimi. Dove si va a finire, piagnucolavano quegli altri, se tutti vorranno parlare di filologia?

«Del mio piccolo patrimonio di dugento mila lire in cartelle del Debito pubblico italiano, che si troveranno nel cassetto della mia scrivania, faccio quattro parti uguali fra i miei cari parenti, non avendo nessuna ragione di favorire uno piuttosto che l'altro, essendomi provato che essi valgono uno quanto l'altro.

E, mentre non vi è moneta per rispetto di detto introito, séguita necessariamente che nulla o poco ve ne potrá essere per altro rispetto, giaché, come si è detto piú volte, mancano l'accidenti communi in Regno, li quali potriano essere causa di farlo abbondare, come l'altre parti, d'oro e argento; meno vi sono miniere: che, dandosi esito necessario per li denari che vi entrano per l'accidente proprio della superabbondanzia della robba, e mancando tutte l'altre cause che potriano fare abbondare, è di maraviglia come ve ne siano quelli pochi che vi pareno d'essere, perché la medesima somma apparisce diversamente in diversi luochi e pare altra, ed è la medesima; dal che si sostenta il commerzio mediante li banchi, per l'uso di pagarsi con cartelle, come si faria chiaro, se fusse ora il proposito trattarne.

Ora te ne leggo un pezzo. Ti secchi? No, amore, no. Egli dava di piglio alle molte cartelle dove scriveva col suo carattere lungo e sottile, e con voce tremante, mentre le dita che tenevano il manoscritto tremavano, egli cominciava la lettura. La voce si facea più ferma e ondeggiava nei periodi che si legavano l'uno all'altro, e si abbassava mollemente, s'innalzava violenta.

Poi, appena uscito il Laner in cerca dei fiori, andò a baciare Evelina, correndo coll'occhio sulle cartelle. Il marchese Duranti? Niente Duranti! Sospeso! Teniamolo in sospeso! Gli ho scritto e non mi ha risposto: l'ho incontrato e ha finto di non vedermi! Ah, ah! Ma io gli domanderò alla prima occasione: È diventato orbo lei, o è diventato asino?... Ah, Brunetti, quanta ingratitudine!

Pagare! come lo poteva Gustavo? Era dunque l'onore perduto e l'impiego?.. In quella gli venivano ricapitate quelle tali cartelle che ho detto. Se avesse potuto disporre delle medesime!... Cotal pensiero si era appena affacciato alla sua mente che Borgetti sopraggiungeva ad esigere la somma dovuta. Fu un atto più d'istinto che di ragionamento.

IL COMMENDATORE. L'inverno e così mite a Roma, che una pelliccia sarebbe un'offesa per il municipio. Te la comprerai un altro anno, purchè faccia freddo, cosa che non è possibile. Guarda, piuttosto, se la colazione sia pronta. Io, intanto, darò un'occhiata alle cartelle del mio discorso sulla sanit

Pallida, seria, riaggiustati un po' i capelli arruffatisi durante quella specie di lotta; messa, quasi argine tra me e lei, la seggiola su cui poco prima stava a sedere, ella raccolse lentamente dalla scrivania le cartelle e me le porse: Le dia, in disparte, a mio marito. Vada. Perdoni, signora! Le perdono... perchè è tuttavia un ragazzo... e perchè è sincero. Mi ero accorta, da un bel pezzo...

Allora ebbi fretta di cospargere di parentesi le cartelle del discorso: e i Bravo! i Bene! i Grande attenzione, gli Approvazioni vivissime, gli Scoppio di applausi, i Risa, tutta insomma la schiera delle parentesi con cui ogni deputato ha cura d'infiorare la stampa ufficiale dei suoi discorsi, tutta fu da me profusa a piene mani e anco a casaccio! È contenta? Più contento sar

La Violetta era una di quelle donne che non si sa donde siano venute, dove vadano a finire; talvolta condotte al male dalla turpe miseria, più spesso dal lusinghevole esempio del lusso delle loro sorelle in Eva; fuorviate qualche volta da Alcibiadi spiantati, presso cui riempiono gl'intervalli (ahi troppo lunghi!) di più superbi amori; più spesso da logori Cresi, che esse consolano della freddezza o del tedio domestico; che poscia, avvezze al mercimonio, passano di mano in mano senza arrossire, come le cartelle del debito pubblico, e, ragguagliate da principio a cento, valgono ottanta da capo, oscillano insomma, oscillano sempre tra il più e il meno, tra il meno e il più, secondo i capricci del caso e la credulit

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