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Ed egli le si confessava, candidamente: le diceva che era un infermo, un fanciullo, un pazzo bisognoso di cure e d'amore; che l'apparente suo coraggio nascondeva una paura infantile, che nella superbia era umile, che odiando amava, che le lacrime della piet

Nemmeno egli può amarmi. Bice tornò a deporre il manoscritto sulla scrivania, e si rimise la pelliccia per uscire. De Nittis pensieroso si accostò per aiutarla. Ella lo lasciò fare, provando una dolce contentezza a sentirsi stringere da lui la pelliccia sul corpicino così bisognoso di riguardi, mentre una luce tremula le rideva negli occhi. De Nittis si attardava.

Fortunatamente, della seconda causa che lo aveva spinto in casa dell'ufficiale giudiziario, egli non aveva fiatato, perchè sapere bisognoso d'una somma relativamente tenue, il faro della pittura lombarda, non gli aggiunge luce decoro; Giusto accomoderebbe forse il proprio negozio con l'altro parente macellaio, e non riuscendo nemmanco con lui piglierebbe la risoluzione di trasportare in Svizzera il Cenacolo incominciato e gli altri bozzetti, accomiatandosi con una bella lettera dall'agente delle imposte.

Milano. Mercoledì, 21 novembre 1877. Sono da pochi giorni arrivato dalla campagna: ed ho il mio studiolo freddo, polveroso, abbandonato, tristo e perciò sto a disagio al tavolo. Coll'anima stanca, col cuore senza fede, coll'ingegno assopito, con grandi dolori ma senza lutti officiali al cappello bisognoso di vita, di vita, di vita, freddo a numerare le mie illusioni cadute, freddissimo a pensare al futuro, ti mando un bacio. Aggradiscilo come bacio di fratello. Pensa che mi sento il cuore gonfio d'un'arcana bont

Sant'Aubert fu rianimato dal riposo e dall'aria serena di quella spianata. Valancourt era talmente estatico, talmente bisognoso di conversare, che parea aver dimenticata tutta la strada che restava da fare. Finito il pasto, fecero un lungo addio a quel sito maraviglioso e tornarono ad inerpicarsi.

Sospirava, e copertasi la faccia colle mani taceva; indi abbandonandosi di nuovo agli impulsi di un cuore schietto, bisognoso di esalare in parole l'affetto che da tanto tempo vi stagnava, Oh se sapeste (continuava) se sapeste a mezzo quanto mi hanno fatto soffrire!» E gli raccontava alcuni dei suoi patimenti, i più vivi, i più ricordati, con una melanconia profonda, eppure scevra d'ogni rancore. Qui dentro (proseguiva) sono entrata il 20 di giugno anno passato: or siamo al primo d'ottobre: quattrocensessantasette giorni! Vi pare? non uno ne sfuggì inavvertito alla prigioniera: non uno in cui la monotonia de' patimenti quotidiani non fosse rotta da qualcuno straordinario. E qui non vedere, non ascoltar altro che oppressi o tiranni: mai una faccia amica, paziente, caritatevole: mai una parola di consolazione; mai poter credere; mai esser creduta! E neppure, vedete, neppure un poco d'aria libera da respirare. Io che l'amava tanto! io che l

Riflettete bene egli prese a dire con molta lentezza che per strappare un uomo dalla galera, quando ci è entrato, ci vuole quasi un prodigio... Nello non ha per neppure quell'effimero favore, che certi condannati trovano nell'opinione pubblica... Il pubblico sino dai primi giorni del processo si è pronunziato contro di lui... Questo ragazzo povero, vagabondo, che andava in giro ogni giorno pel Mercato, guardato da tutti con sospetto, bisognoso di chiedere a tutti, di carattere strano e bisbetico, idiota, come io lo credo, aveva fra i mercatini molti nemici: i nemici che ha naturalmente chi è sciagurato, derelitto, chi ha necessit

Così poderosamente armato e bisognoso d'aiuti, il cavaliere aveva sempre un cavallo di riserbo, talvolta anche due, ed un manipolo di pedoni con . Potevano esser quattro e cinque, non mai meno di tre serventi, uno dei quali armato di balestra, e un altro di lancia, o di partigiana.

Tutte le settimane arrivava in drogheria il giornale di Roma, una specie di Battaglia per l'arte, ma più inconcludente, dove da qualche tempo Rastignac scriveva sul teatro di Ibsen e sul nuovo Simbolismo artistico delle lettere indirizzate a una signora bionda e spirituale. Non vi fu bisogno dell'orecchia di bracco per far capire a Cecilia chi fosse la signora bionda. L'onore era troppo alto, le allusioni troppo trasparenti, perchè non dovesse sentirsene rimescolare da cima a fondo. E lascio immaginare l'effetto magico che quelle lettere scritte in uno stile tra il mistico e il confuso dovevano fare sul cuore caldo e bisognoso della bella Ceci. Le strane donne del drammaturgo norvegese, passando attraverso ai barattoli del pepe e della noce moscata, lasciavano nei sensi e nella fantasia della donna come un profondo desiderio, come una curiosit

Io rimaneva nel luogo dove aveva mostrato al popolo il decreto, e mi ritrovai al fianco due o tre delle guardie nazionali, fra i quali certo Radaelli fornaio, ed il popolo mi circondava cosí foltamente che appena potevo muovermi. Io esortava con maniere dolci e tranquille alla quiete, quando un uomo di alta statura, il cui aspetto dimostrava non essere milanese ma probabilmente abitatore di qualche luogo del Lago Maggiore, mi si affacciò e disse: «Va bene, ma ora vogliamo Prina». Era il conte senatore Prina ministro della finanza ed in odio alla popolazione, che lo diceva duro nelle sue maniere e troppo zelante nello smungere i privati, onde impinguare il tesoro sempre bisognoso di denaro. Risposi a quella proposizione: «Prina non c'è». Ma quegli, «Evvi, disse, ed io l'ho veduto entrare nel palazzo pel primo». Replicai che Prina non vi era; insistette quelli, ed io soggiunsi: «Come! voi tutti avete tanta bont