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Aggiornato: 3 giugno 2025
Prima cura di don Pio nel destarsi fu quella di scrivere a suo cognato di pranzare quella sera con loro dovendogli parlare, e dopo essersi vestito andò al teatro per vedere se aveano terminato di mettere gli apparecchi per la luce elettrica. La "Fenice" era il primo edifizio di Roma che fosse illuminato con quel sistema, e per quella novit
Gli parve allora che un gran peso gli fosse tolto improvvisamente dallo stomaco e si sentì più leggiero. Tutti i negoziati del giorno addietro e gli apparecchi di quella mattina lo avevano sconcertato un pochino. Ma oramai il tempo, con quelle sue lentezze angosciose e que' suoi molesti esami di coscienza, era passato. Restava l'uomo contro il pericolo; e il pericolo, veduto di fronte, senza le alterazioni della lontananza, non gli pareva così grande come prima. Cinquanta probabilit
X. Apparecchi e auspizii della guerra. Se in troppe cose doveva il Piemonte pendere dal cenno del suo potente alleato, e prenderne le parole e i silenzi per norma; in una cosa gli era utile e bello imitarlo, nella parsimonia delle minacce e de' vanti, sì perchè questa è indizio di forza e augurio fortunato, sì perchè non paresse che il più debole fosse quasi condannato alle parti di provocatore, e avesse sembianza di semplice strumento alle altrui volont
Ieri mattina alle sei, puntuale come un creditore, mi sono presentato in armi sulla piazza. Avrei voluto fare più nobili apparecchi di vestiario; ma poi ho pensato che si andava in montagna, che ero io l'invitato e non il mio abito, che finalmente il mio tutto vestito di tela era decentissimo, e il far novit
Al tumulto era succeduta la calma: una calma solenne, la calma dei grandi apparecchi. Il grosso dei frati bisbigliava da un lato, ma l'interesse della scena era tutto raccolto in quel crocchio di quattro, che trattavano le condizioni dello scontro. Anche essi bisbigliavano; ma il loro bisbiglio decideva un gran punto, e da esso pendevano le sorti di due uomini.
In pratica si adoperano molti apparecchi, per mezzo dei quali si raccoglie in palloni di vetro l'anidride carbonica per pesarla e dedurre così dal peso le quantita di glucosio esistente. Io userei un apparecchio che per quanto semplice, per tanto a me pare utile e comodo: una bottiglia di Wolf a due gole ha una di queste chiusa mercé un tappo di gomma e l'altra gola comunicante con un tubo ad U mercè un tubo a squadra saldato perpendicolarmente ad una delle branche del primo. Verso nel tubo ad U un po' di mercurio 1l quale si mette, come è logico, nello stesso piano orizzontale nelle due branche. Indi verso in quella branca cui è saldato il tubo a squadra una soluzione di potassa caustica e nell'altro tanto d'acqua che faccia equilibrio alla potassa: chiudo la branca in cui v'è la potassa: verso nella bottiglia l'urina con un po' di lievito di birra e chiudo la bocca libera della bottiglia di Wolf. La fermentazione ha luogo e l'anidride carbonica si svolge a man mano viene aspirato, diciam così, dalla potassa con formazione di carbonato di potassa. Aumentandosi il peso della soluzione alcalina, l'acqua salir
Appena quanto occorreva per gli apparecchi nuziali. Gran giornata, quella festa di San Luca! Ma ogni santo ha la sua vigilia, e mastro Jacopo pensò giustamente che dovesse averla anche il terzo degli evangelisti e il primo dei pittori cristiani. Il giorno delle nozze doveva essere un giorno di raccoglimento; bisognava dunque solennizzarlo in anticipazione, facendo alla vigilia il pranzo nuziale.
Le nozze furono affrettate quanto più si potè, senza danno dei consueti apparecchi. C'era in tutti una gran furia di far presto. Furia del Bastianellì, a cui non parea vero di allogare la figliuola in quel modo; furia di messer Luca, che non vedeva l'ora di veder suo figlio sottratto ai pericoli dell'umor nero; furia di messer Dardano, che adempiva con coscienza a tutti i suoi uffici di protettore; finalmente (e forse era da metter questa innanzi alle altre) furia di Tuccio di Credi, il quale voleva riconquistare la sua libert
Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi della partenza per la via più corta e sicura di Pontida Brivio Merate, dopo trent'ore di marcia forzata, verso le due pomeridiane del giorno 5 giunse a Monza.
Era andato una sera a teatro, non so bene se al Rossini, o al D'Agnennes, o ad altro dei teatri di second'ordine della vecchia capitale del regno. Si cantava un'opera alla svelta, senza grandi apparecchi, senza sfarzi, come si usa in Italia colle opere dei nostri grandi maestri della prima met
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