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Quando l'ho scritta, la rileggo, e mi pare che vada; la chiudo nella sua busta, e vado a deporla nella camera del signor Ferri, sul marmo del comodino, accanto al suo candeliere.

«Certi momenti, mi par di sognare, e ho paura di svegliarmi; e certi altri momenti, non so da che parola cominciare per ringraziar il Signore. Mi accade, specialmente quando chiudo gli occhi, di figurarmi che l'aria, dove sono, sia diventata azzurra, come nel cielo che è in alto; è una stranissima cosa, che far

In questo momento chiudo gli occhi, e mi par d'essere nella sala della Ronda e del Banchetto, il giorno che v'andai per l'ultima volta. Penso che fra poco lascierò, forse per non rivederle mai più, tutte queste meraviglie dell'ingegno umano, e questo pensiero mi rattrista.

N'ho vedute delle altre, io, a fare una eccellente riuscita; perchè, m'intendo bene, voi pensate di trovarle un marito, a quel che m'avete detto.... Sicuro, sicuro, a suo tempo.... brontolò l'Omobono. Quand'è così, chiudo un occhio sul resto; poichè tutti sanno che io sono una donna onesta.... E se non fosse per fin di bene....

Ti amai, Ti amai, versai, nelle lettere che ti scrissi, l'anima mia, ti dissi il mio tormento, rinunciai alle prepotenti gioie che mi provocano a' miei anni, studiai, mi dedicai ai poveri, e al mio paese... E Tu? Come mi rispondesti? Tu chi ami? Ah fosti crudele! Ed io perchè amo di acuire così il mio dolore? Vi chiudo nel mobiletto, o pagine tristi, e siate l'ultime che scrivo!

Essa, sempre addossata al muro, sempre immobile, con gli occhi pieni di lagrime, non rispondeva. Ma una scampanellata fece sussultare lei e Filippo. La fanciulla s'asciugò prestamente gli occhi, e corse nella saletta. Dev'essere Adolfo, ella disse alla mamma. Io ho l'emicrania, non voglio vederlo, mi chiudo nella mia camera! La mamma sospirò e alzò lo sguardo al soffitto.

Chiudo il libro dove Enrico Sienkiewicz ha dipinto un'epoca famosa dell'antica Roma con il largo pennello, con la violenza di luci e d'ombre che una distanza di tanti secoli richiedeva, e sento dolce nella memoria non tanto Licia la martire, l'amante cristiana scomparsa nelle ombre discrete di un idillio nuziale, quanto Evnica l'infedele, che per amore consente senza speranza di futuro premio alla morte il fiore degli anni suoi e della bellezza.

Ma.... qui chiudo la lettera: pochissimo vi ho scritto come figlia, troppo come convalescente; se lo sapesse il medico! mi sgriderebbe, ma gli farò il piccolo torto di non dirgli nulla. Vi bacio la mano. La vostra obbed. ed amorosa Cara mamma, Malta, li 30 marzo 1821. Attendeva vostre lettere per continuare la mia corrispondenza.

Andò all'uscio che comunicava, e lo chiuse, senza farlo stridere, prudentemente. Che cosa fai? domandò Emilia, la quale conosceva il romore. Chiudo.... Voglio vederti.... rispose il Lascaris, tornato a lei, riprendendola fra le braccia. Per carit

Ma si l'incasso supera er valore De quello che me serve, er giorno appresso Chiudo bottega e vado a fa' er signore. Diceva bene Checco a l'osteria: «Ogni omo deve avécce er suo pensiero». Pensi bianco? Si un antro pensa nero Rispetteje er pensiero e cusì sia.