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Talvolta, nello scrivere, mi sembra di far scorrere la mano su la vostra pelle incipriata. E le stelle tramontano, e la dolce notte se ne va, lontana, sul mare che impallidisce. Quando vien su dall’Urumea il fumo bianco del mattino, allora chiudo la finestra, spengo il lume, per dormire. Qualche volta ho freddo. Qualche volta ho voglia di piangere.

Potete figurarvi.... Ci figuriamo, ci figuriamo! borbottò Aristide, strozzando in fasce uno sbadiglio. Ella entra, tutta tremante, come una cervetta spaurita; chiudo l'uscio e casca nelle mie braccia. L'uscio? Lei. Questa volta non le domando come sta, ma le appiccico un bel bacio sui ricci d'ebano e rincaro la dose, fino.... a guarigione completa.

In pratica si adoperano molti apparecchi, per mezzo dei quali si raccoglie in palloni di vetro l'anidride carbonica per pesarla e dedurre così dal peso le quantita di glucosio esistente. Io userei un apparecchio che per quanto semplice, per tanto a me pare utile e comodo: una bottiglia di Wolf a due gole ha una di queste chiusa mercé un tappo di gomma e l'altra gola comunicante con un tubo ad U mercè un tubo a squadra saldato perpendicolarmente ad una delle branche del primo. Verso nel tubo ad U un po' di mercurio 1l quale si mette, come è logico, nello stesso piano orizzontale nelle due branche. Indi verso in quella branca cui è saldato il tubo a squadra una soluzione di potassa caustica e nell'altro tanto d'acqua che faccia equilibrio alla potassa: chiudo la branca in cui v'è la potassa: verso nella bottiglia l'urina con un po' di lievito di birra e chiudo la bocca libera della bottiglia di Wolf. La fermentazione ha luogo e l'anidride carbonica si svolge a man mano viene aspirato, diciam così, dalla potassa con formazione di carbonato di potassa. Aumentandosi il peso della soluzione alcalina, l'acqua salir

In questa casa io ho paura!... La sera mi chiudo nelle mie stanze, come se fossi, invece che nella casa paterna, tra' miei peggiori nemici.... Il marchese, specialmente in certi istanti, m'ispira un certo raccapriccio.... Le sue carezze, i suoi baci mi sono un tormento.... Non sento in lui nulla di quello che una figlia dovrebbe sentire in un padre.... Egli finge alle volte di amarmi, di esser premuroso per me; si vede però l'ostentazione, lo sforzo.... Quando ho sofferto, sin da piccina, non l'ho mai veduto piangere, commuoversi come quando si vede soffrire una persona a cui si vuol bene.... Credi, oh, ho trovato assai più affetto nella principessa.... Ti rammenti il giorno in cui ebbi un po' di male in uno de' suoi salotti?... Fu la prima volta che vidi e sentii qualche cosa di veramente affettuoso intorno a me.... Così si deve stare accanto a quelli che soffrono e che si amano!

«Cara, sono ancora con te. Chiudo gli occhi e costringo l'anima mia ad uno slancio, il più intero e veemente. Forse mi senti, ne hai ristoro. Quanto è debole lo spirito umano! Non posso durare in questo sforzo, sono ripreso dalle sensazioni del presente, e ciò mi rattrista come se dentro a me tante ali cadessero. Dovevo dire: quanto è debole il mio spirito. Ma solo adesso mi avvedo che la vanit