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Aggiornato: 13 maggio 2025


Portava in capo uno di quei berrettoni da ulano, che i vecchi di quelle parti rammentano, paragonandoli per la forma a un manticetto, e ne aveva coperta la fronte fin sulle sopraciglia; sotto le quali balenavano un par d'occhi verdastri, grandi, mirabilmente accompagnati a due mostacchi rossicci, folti, attorciati come le branche d'uno scorpione.

Come la navicella esce di loco in dietro in dietro, si` quindi si tolse; e poi ch'al tutto si senti` a gioco, la` 'v'era 'l petto, la coda rivolse, e quella tesa, come anguilla, mosse, e con le branche l'aere a se' raccolse. Maggior paura non credo che fosse quando Fetonte abbandono` li freni, per che 'l ciel, come pare ancor, si cosse;

Qual sul tepido Autunno Orso velloso Le rozze branche e i rozzi piè fatica, E dolci frutti depredar bramoso, Su l'alto vien di bella pianta antica, Ed ivi ingordo tra le frondi ascoso Empie le fauci, e 'l ventre ampio nutrica; Spezzansi i rami finalmente, ei cade: Rimbombo dan le rusticane strade;

due branche avea pilose insin l’ascelle; lo dosso e ’l petto e ambedue le coste dipinti avea di nodi e di rotelle. Con più color, sommesse e sovraposte non fer mai drappi Tartari Turchi, fuor tai tele per Aragne imposte. Come talvolta stanno a riva i burchi, che parte sono in acqua e parte in terra, e come l

Da quel giorno, i pensieri di Cesare Lascaris si fecero così duttili e balzani, ch'egli avrebbe potuto comporne un facile poema, se avesse avuto l'espressione letteraria e la pazienza d'arrestare gli scoiattoli molleggianti sulle branche della fantasia.

due branche avea pilose insin l'ascelle; lo dosso e 'l petto e ambedue le coste dipinti avea di nodi e di rotelle. Con piu` color, sommesse e sovraposte non fer mai drappi Tartari ne' Turchi, ne' fuor tai tele per Aragne imposte. Come tal volta stanno a riva i burchi, che parte sono in acqua e parte in terra, e come la` tra li Tedeschi lurchi

Or puoi, figliuol, veder la corta buffa d'i ben che son commessi a la fortuna, per che l'umana gente si rabbuffa; che' tutto l'oro ch'e` sotto la luna e che gia` fu, di quest'anime stanche non poterebbe farne posare una>>. <<Maestro mio>>, diss'io, <<or mi di` anche: questa fortuna di che tu mi tocche, che e`, che i ben del mondo ha si` tra branche?>>.

Chi mai l'avrebbe occupata? Questa domanda, che mi rivolgevo mentalmente, la sentii ripetere più volte intorno a me. Sulla tavola quattro candelabri d'argento a tre branche cariche di candele steariche, che sgocciolavano sotto il vento delle finestre imitando la fiamma delle torcie, non accrescevano per nulla la luce al palcoscenico.

Il più sdolcinato del gruppo atroce degli sbirri staccò dal muro uno strumento formato di due branche riunite da una chiavarda a vite, terminate alle estremit

Tanto sopra il camino quanto sopra la mensola, dei grandi e stupendi candelabri di bronzo; sul camino, un orologio compagno, di gran dimensione e di forme elegantissime; a mezzo della sala, pendente dalla volta, una bella lumiera di bronzo eziandio con una selva di candele infisse nelle sue branche.

Parola Del Giorno

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