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A chiunque abbia idea della disordinata prepotenza dei governi militari in ogni tempo, e della confusione speciale d'allora, quando, per troncare un viluppo inestricabile, fu fatto uno statuto che nessuno si ricercasse per delitti commessi durante la guerra di Monza dal primo novembre 1322 all'undici dicembre 1324, sar

Aldo è un orrore! Ma quanto è visualmente dilettevole! E Clarissa rise piano, giù nella gola, come una tortora innamorata. Aldo volse verso di loro il mirabile profilo. Vi condurrò sulla strada di Monza, disse. Oh Dio! No! fece Clarissa, non su quella brutta stradaccia noiosa dove nessuno ci vede.

Fatti quindi nella notte stessa gli apparecchi della partenza per la via più corta e sicura di Pontida Brivio Merate, dopo trent'ore di marcia forzata, verso le due pomeridiane del giorno 5 giunse a Monza.

Mi risvegliai spossato. Il cubicolo era così tetro e angusto che mi ricordai delle camerucce dei famosi forni di Monza, ove i Visconti avevano scontato i loro mesi di prigionia. Per muovermi, non avevo che uno spazio di un metro e sessanta di lunghezza e un metro circa di larghezza.

Il buon uomo voleva dire dei crociati che, al tempo della guerra di Monza, mossero contro de' Visconti sotto al cardinale legato. Ma Ramengo, ristucco di tante digressioni quanto n'è il nostro lettore, Facciamola un po' corta», gridava risoluto.

E la Teresa pensava d'andare a Monza sul tranvai, col suo vestito da festa; e quel giovane che cantava, quello o un altro, era l

Ma per quante ricerche facesse della casa dell'usciere Ippolito, nessuno ne aveva inteso mai parlare; e quando cominciò a dire di Cristina, dipingendola come sa fare un pittore innamorato, si sentì rispondere che ragazze belle quell'anno Barzanò ne aveva tante, perchè dopo agosto ne erano venute da Milano e da Monza almeno almeno una ventina, quasi tutte sparse per le ville, due o tre appena in paese.

Ché, rifuggito a que' collegati Corrado, figliuolo primogenito e ribelle ad Arrigo, fu incoronato a Monza dall'arcivescovo di Milano.

Intanto Ariberto, arcivescovo potentissimo di Milano, tronca i dubbi, e va a Germania a far omaggio a Corrado ed incoronarlo . Scende questi poco appresso , e con grand'oste muove contro a Pavia; ma trovatala forte, va a farsi incoronar a Monza, e poi prende cittá e castella, e viene a Ravenna, dove nasce nuova baruffa tra tedeschi e cittadini, torna a Milano, passa l'inverno in Ivrea.

Una piccola bandiera di compagnia, colle parole DIO E IL POPOLO, s'inalzava per alcune ore in Monza, di fronte a quell'immenso spettacolo di monarchia fuggente e di popolo abbandonato, tra i prodi che nella legione Garibaldi seguivano Giacomo Medici ed io, trascelto dall'affetto di quei giovani, la portava.