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Aggiornato: 16 giugno 2025
Oggi conduco a passeggio i cavalli, non le tue «toilettes», replicò suo cognato, e si volse, prendendo a rapido trotto per la via di Monza. ~Il est si spirituel!~ disse ridendo Clarissa, che ad ogni più piccola emozione traboccava nel francese. La lunga via polverosa fiancheggiata di platani, si stendeva davanti a loro; ed i sauri andavano come il vento.
I cittadini di Monza, agitati dentro dalle fazioni dei Magantelli e degli Stratoni, e minacciati fuori dalle armi dei Visconti e Torriani, avevano (gi
Ma il giovine non gli bada e tira dritto, piglia l'altro cameriere in disparte e gli dice sommessamente mettendogli in mano cinque lire: «Un biglietto secondi posti per Seregno; spicciati, il resto è per te.» Cinque minuti dopo la voce stentorea ripete: «Chi parte per Sesto, Monza, Seregno, Camerlata?» E la campana annunzia la partenza.
A un tratto Matteo Cantasirena, che dopo aver parlato di Monza era rimasto come preoccupato e compreso dalla solenne gravit
Forse, nel momento che s'induceva a scrivere la severa e giusta sentenza, egli ripensava il processo di creazione con cui erano venuti fuori nei Promessi Sposi i diversi personaggi: Don Abbondio, Perpetua, padre Cristoforo, don Ferrante da un lato: l'Innominato, la Signora di Monza e il Cardinale Borromeo dall'altro; gli uni tutti di un pezzo, organici, figli soltanto della sua immaginazione; gli altri messi insieme con elementi imposti dalla cronaca e dalla storia.
Sull'imbrunire, mentre la Teresa si curvava cogli occhi fin sul tombolo per profittare dell'ultimo barlume di giorno, s'udì una voce d'uomo, giovane ed alta che cantava: «Morettina dove vai? Vado a Monza sul tranvai.»
Monza, finchè Milano resisteva era una buona posizione di fianco sulla destra dell'esercito austriaco, e quand'anche fosse stato impedito di penetrare nell'assediata citt
«Max era innamorato d'un'altra e non pensava più a me. O aveva rinnovata la sua relazione colla marchesa Vittoria, e stava a Monza nella villa di lei, e non aveva nemmanco idea della mia lettera e del mio arrivo. O la lettera l'aveva ricevuta, sì; ma giudicava la mia condotta severamente; come meritava. Gli sembravo un'avventuriera, una donna senza decoro ad andarmene così di citt
Come sei bella Erminia, ricominciò Flavio divorandola cogli occhi; sei sempre la vereconda ch'io vidi per la prima volta a Monza sotto l'abito modesto di collegiale. Mi ricordo anch'io di quel bel giorno; tu mi seguisti in Chiesa. Un tuo sguardo bastò per affascinarmi, ti vidi Erminia e t'amai.
I giovinastri rimasero un poco sconcertati anche dopo, come se la bella donnina non fosse scomparsa del tutto. Qualche cosa resta sempre nell'aria dove è passata una bella donna. E dunque, da dove vieni, Battistone? io t'ho aspettato fino alle quattro. Vengo da Monza. Ti è toccato partire?
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