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Aggiornato: 31 maggio 2025
Ramengo, comunque fiottasse dentro, lo prese, il guardò fiso fiso, gli accostò le labbra alla faccia, e lo baciò o ne fece le mostre.
Allora la mamma si accostò, e siccome la fanciulla fece uno sforzo per sollevarsi dal cuscino ella le tese ambo le mani. Tina mia! Ecco una cosa che non va bene! seguitò la signora Veronica, scontenta della piega che stava per prendere la scena: Come fate dunque voi altre a piangere sempre, anche quando ve n'è meno bisogno?
A un tratto vedo un uomo, una specie d'operaio, robusto e giovane, che si sporge da un finestrino, agitando le braccia verso di me, e sento una voce sonora che mi chiama... Guardo meglio, mi accosto... Figurati! Riconosco il Castellani... e dietro le sue spalle la bella testa di tua sorella... Oh! gridò Maria scoppiando in un pianto dirotto.
Il duca accostò un puff al camino, e fece un segno di uscire a Maria, dicendo nel tempo stesso: Quando suonerò, fatemi portar qui una tazza di cioccolatte. Egli contemplava sua moglie. Non l'aveva giammai vista così bella! L'amore, del resto, l'aveva sbocciata.
Ma queste ultime parole gli erano appena sfuggite ch'egli, vedendo lì accosto anche Vanardi, si morse le labbra. Per Antonio queste parole non erano passate inavvertite. Quando Marone fu portato fuori, e dietro di lui furono usciti lo speziale, il medico ed i curiosi, il pittore arrestò Matteo che voleva partirsi ancor esso. Una parola se vi aggrada, gli disse.
La bambina non se n'offendeva; e siccome il vecchio scienziato raccontava mirabilmente i suoi viaggi, così la bambina gli stava accosto, lo tirava per la falda dell'abito e con voce supplicante gli diceva: Mi parli d'insetti vostra signoria! E dietro Plutarco vengono l'Iliade, e la Bibbia.
Rafele e Cicciariello, seduti sulle tavole di un letto, giocano a carte e fumano. Federico 'o pittore e Totonno seggono sulle tavole di un altro letto: il secondo stende il braccio destro denudato e il primo glie lo va tatuando con un ago e col nerofumo. Il ragazzo Luigiello, accosto ad essi, osserva curiosamente l'operazione.
Lei sta bene, signor capitano? disse Giovanni stringendo con deferenza la mano leale del padre di Lisa. Benissimo, grazie. Di lei non lo domando neppure; lo si vede abbastanza.... E neanche di lei signora, soggiunse con un sorriso di galanteria, volgendosi ad Adelina, la quale s'era seduta dall'altra parte del tavolino, accosto alla Lisa. Ella è un fior di rosa.
La duchessa vi gettò gli occhi, ma una nube glieli coperse. Il suo cuore si strinse. Cielo! che aveva ella dunque veduto? Sono perduta! mormorò. Il duca, che passeggiava pel gabinetto, le si accostò, credendo ch'ella avesse terminato la lettura. Rimase colpito del suo turbamento. Che avete? le disse. Voi impallidite! Voi tremate!... Ma che avete dunque? Donna Livia fece uno sforzo.
E la principessa si alzò, si accostò al principe, gli tese la mano e gli fece un inchino, con quel garbo di cui ella aveva il segreto.
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