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Aggiornato: 12 maggio 2025
Gli avevano indicato parecchie volte la Borsa in una bella piazza sotto gli archi d'un palazzo severamente semplice. Le sue colonne, nere da un lato di quel nerofumo che aveva morso e penetrato per sempre Notre-Dame e Saint-Germain, e ancora bianche dall'altro, rammentavano a Bruno i tronchi di pioppi argentei. E intorno stava sempre una folla d'uomini.
Ella non vide la strada; sentì che la carrozza si fermava, si guardò intorno, riconobbe il piccolo albergo, discese. Al momento di pagare, non trovò moneta. Filippo le aveva lasciato cento lire in un biglietto; ma mentre ella si volgeva per incaricare la padrona di pagare il vetturale, la signora Clarice Teobaldi, dalle sopracciglia al nerofumo, comparve improvvisamente e si offerse.
Rafele e Cicciariello, seduti sulle tavole di un letto, giocano a carte e fumano. Federico 'o pittore e Totonno seggono sulle tavole di un altro letto: il secondo stende il braccio destro denudato e il primo glie lo va tatuando con un ago e col nerofumo. Il ragazzo Luigiello, accosto ad essi, osserva curiosamente l'operazione.
Ma Loredana rabbrividì da capo a piedi, come un'aspide l'avesse morsa. Guardò la vecchia amica dalle terribili sopracciglia al nerofumo, la buona donna che le era sempre stata al fianco, i tristi giorni e i lieti. Una raffica di vento sfiorò la casa fra le tenebre e fece traballare i cristalli alle finestre. La giovane stese le braccia nel vuoto.
Mentre i due vetturali scaricavano i bauli, gli amanti salirono a veder le camere, e sulla scala s'imbatterono in una signora ampia di forme, col viso pitturato e le sopracciglia duramente segnate a nerofumo. Ella salutò chinando la testa, e si fece da un lato. È la signora Teobaldi, di Verona, disse l'albergatrice, che seguiva. Una buona e bella signora.
Un grande scrittore, che in gioventù non aveva avuto a lodarsi troppo delle signore donne, e che perciò non usava trattarle co' guanti, mi diceva: «Quando ho da dipingere una donna, piglio due soldi di biacca, uno di cinabro, uno di giallo di cromes, un pizzico di terra d'ombra, un altro di nerofumo, e non ci fo mica altra spesa; cinque o sei pennellate, e mi sbrigo». Lo diceva, s'intende; ma poi non lo faceva.
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