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Bonasera e salute. Avite che fa? Mm'avite di' quacche cosa? Si premmettete... nu mumento a Rafele... Chiammatevillo vuie stesso... Rafé! Nu mumento... Annetiello si accosta alla bottega di Marco e prepara il banchetto per giocare. Dopo un momento esce Rafele che prima guarda Vito e Cristina, poi spalluccia e va a sedere rimpetto ad Annetiello. Si mettono a giocare. Eremo rimaste...

Rafele e Cicciariello, seduti sulle tavole di un letto, giocano a carte e fumano. Federico 'o pittore e Totonno seggono sulle tavole di un altro letto: il secondo stende il braccio destro denudato e il primo glie lo va tatuando con un ago e col nerofumo. Il ragazzo Luigiello, accosto ad essi, osserva curiosamente l'operazione.

La porta s'apre con un romore di chiavistelli. Entrano i tre secondini. I carcerati si sberrettano, si allineano davanti ai letti come in atteggiamento militare e rimangono muti. Il tatuato Totonno se ne sta con le braccia sul dosso: Rafele ha nascosto le carte. Peppe, impiedi anche lui, rimane pensoso, con gli occhi a terra. La porta si richiude.

Il brigadiere Amantucci e la guardia Bianchetti secondo, in borghese, dalla destra, vanno difilato ad Annetiello e Rafele. Il brigadiere strappa le carte di mano a Rafele e le fa a pezzetti, quindi butta i pezzetti per terra. La guardia fa lo stesso con Annetiello, in silenzio. Sùsete! Io so' 'o guarzone 'e don Vito Amante... Va buono, va 'o conta a 'o guardaporte! Pur a mme?

Mise un grido rauco: Tu! Tu!... Rafèle!... Cuccia! le fece il Guglielmi. Cosentino le gridava: Sorcio in trappola! Ora ce lo dir

Butta nella strada i quattro soldi avvolti in un pezzetto di carta. Si ode ancora romoreggiare, nel vicolo, la folla. Marco, Annetiello e Rafele entrano nel «Banco del Lotto». La tela. La casa di donn'Amalia; un basso. Di fronte allo spettatore una vetrata che si chiude di dentro. A destra della vetrata, nell'interno del basso, è un «comò» sul quale è una campana di vetro.

Vito e donn'Amalia al cantone del vico a sinistra, parlano sottovoce. I garzoni lavorano nella tintoria. Rafele lava qualcosa nella tinozza, davanti alla tintoria stessa. Don Marco davanti alla bottega sua, seduto, accorda una chitarra. Rabbiele il ciabattino lavora. Una lucerna è sul banchetto e attorno alla lucerna è una carta verde che fa da paralume. Rafele, curvo sulla tinozza zufola.