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.... Giardin ch’io sogno, i tuoi cancelli spranga. Bizzarri e inestricabili viluppi di tronchi e fronde, e rose e rose a gruppi sorgon dal suolo che non sa la vanga. In te il silenzio è cosa viva, ch’io stringo a me come un mazzo di corolle. D’esso mi nutro, e del mio sogno folle. D’esso mi fascio, e son simile a Dio.

li occhi lor, ch’eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e ’l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte così; ond’ ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch’avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giùe, disse: «Perché cotanto in noi ti specchi?

li occhi lor, ch’eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e ’l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte così; ond’ ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch’avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giùe, disse: «Perché cotanto in noi ti specchi?

"Provate a levare i mattoni che si vedono con materiale non secco". Dato mano ad una spranga di ferro del letto cominciai a smuovere il pavimento, staccare i mattoni e metterli da parte. Alla fine un anello conficcato nel legno mi diede indizio di una porta orizzontale da sollevarsi e con mio stupore scopersi una nuova scalinata che conduceva a basso.

Segar, con una nostra aguzza e lenta lima, cauti, nel buio, con trabalzi muti per un pestìo di piedi scalzi, per un rauco sospir di sonnolenta bocca, una sbarra di spiraglio: il varco aprir fra spranga e spranga: annodar corda di lenzuola, premendo in cor la sorda paura: al nodo avviticchiarsi ad arco,

li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte cosi`; ond'ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch'avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giue, disse: <<Perche' cotanto in noi ti specchi?

I due vecchi daddoloni crepavano dalla fatica, ma tenevano duro. Il conte da Castiglione, stringato, imbottito in un abito grigio da giovinotto, traballante, con una lunga e larga ciocca di capelli ingommati, che ad ogni scossa gli si rizzava sulla nuca, scoprendogli una fetta pelata di cranio; e Prospero Anatolio col respiro affannoso, gli occhietti bigi, luccicanti, il faccione raso, madido, vestito coll'inseparabile abito nero, lungo e largo. E in mezzo a loro, come un'eco lontana dei vent'anni rimpianti, quella creatura bella e rigogliosa passava e ripassava con vicenda misurata dal cigolio degli anelli che tenevano le corde sospese dentro la spranga di ferro; passava e ripassava ritta, balda, sicura, i capelli che le fremevano sulla fronte e le svolazzavano liberi, dietro le spalle; passava e ripassava respirando dalle nari dilatate, con la bocca semiaperta e le pupille socchiuse, quell'aria fresca e profumata della campagna che le accarezzava la faccia, che le sibilava nelle orecchie, ch'ella sentiva in tutto il molle abbandono del suo corpo, come un'ondata di volutt

li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte cosi`; ond'ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch'avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giue, disse: <<Perche' cotanto in noi ti specchi?

Qui si fecero a rinnuovare l'olio nelle lanterne, e si accostarono alla porta della prigione: trovarono la spranga levata; la prigione vuota. Alzarono un urlo di rabbia, al quale dalla bocca della caverna rispose un grido di spavento. Entrò un bandito vacillando, che aveva rilevato una ferita nel fianco, e disse tutto angoscioso: Siamo sorpresi... fuori, o ci ammazzano come volpi nel covo.

Non c'è la spranga alla porta! (Dietro di lui, è un uomo sulla quarantina, vestito con precisa e sobria eleganza, dal volto scialbo e allampanato, dagli occhi incolori e vitrei: il signor EDGARDO LEMMS. Nulla di losco. S'indovina, vedendolo, che è una persona per bene. Rester