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La mente, che qui luce, in terra fumma; onde riguarda come puo` la` giue quel che non pote perche' 'l ciel l'assumma>>. Si` mi prescrisser le parole sue, ch'io lasciai la quistione e mi ritrassi a dimandarla umilmente chi fue. <<Tra due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che troni assai suonan piu` bassi,

li occhi lor, ch’eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e ’l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte così; ond’ ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch’avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giùe, disse: «Perché cotanto in noi ti specchi?

e vidi uscir de l'alto e scender giue due angeli con due spade affocate, tronche e private de le punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate erano in veste, che da verdi penne percosse traean dietro e ventilate. L'un poco sovra noi a star si venne, e l'altro scese in l'opposita sponda, si` che la gente in mezzo si contenne.

li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte cosi`; ond'ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch'avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giue, disse: <<Perche' cotanto in noi ti specchi?

ed el mi disse: <<Volgi li occhi in giue: buon ti sara`, per tranquillar la via, veder lo letto de le piante tue>>. Come, perche' di lor memoria sia, sovra i sepolti le tombe terragne portan segnato quel ch'elli eran pria, onde li` molte volte si ripiagne per la puntura de la rimembranza, che solo a' pii da` de le calcagne;

Io vidi quello essercito gentile tacito poscia riguardare in sùe, quasi aspettando, palido e umìle; e vidi uscir de l’alto e scender giùe due angeli con due spade affocate, tronche e private de le punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate erano in veste, che da verdi penne percosse traean dietro e ventilate.

La mente, che qui luce, in terra fumma; onde riguarda come puo` la` giue quel che non pote perche' 'l ciel l'assumma>>. Si` mi prescrisser le parole sue, ch'io lasciai la quistione e mi ritrassi a dimandarla umilmente chi fue. <<Tra due liti d'Italia surgon sassi, e non molto distanti a la tua patria, tanto che troni assai suonan piu` bassi,

e vidi uscir de l'alto e scender giue due angeli con due spade affocate, tronche e private de le punte sue. Verdi come fogliette pur mo nate erano in veste, che da verdi penne percosse traean dietro e ventilate. L'un poco sovra noi a star si venne, e l'altro scese in l'opposita sponda, si` che la gente in mezzo si contenne.

li occhi lor, ch’eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e ’l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte così; ond’ ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch’avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giùe, disse: «Perché cotanto in noi ti specchi?

li occhi lor, ch'eran pria pur dentro molli, gocciar su per le labbra, e 'l gelo strinse le lagrime tra essi e riserrolli. Con legno legno spranga mai non cinse forte cosi`; ond'ei come due becchi cozzaro insieme, tanta ira li vinse. E un ch'avea perduti ambo li orecchi per la freddura, pur col viso in giue, disse: <<Perche' cotanto in noi ti specchi?