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E così dicendo alzò in aria una sedia, coll'evidente intenzione di rompere la testa ai membri della presidenza, che non volevano credere al linguaggio degli acefali. Allora lo sdegno furibondo del signor X si sfogò sugli scaffali dei libri, rompendo le lastre, mandando in aria i volumi, le carte, i calamai, le lampade, e quanto gli cadde sotto mano.

Gli scaffali della libreria s'erano arricchiti di nuovi libri acquistati in viaggio, che ci deliziavano nelle ore tranquille della sera.

Agli angoli stavano dei tavolini da giuoco, e degli scaffali da collocarvi degli oggetti d’arte. Seguivano due belle camere da letto, una per gli sposi, l’altra pei parenti e gli ospiti. Un salottino per Metilde, un gabinetto di studio per Silvio, una bella stanza da pranzo presso alla cucina, e poi degli altri locali per la domestica, e per sbarazzare la casa.

Dopo i fiori, stando alle consuetudini, avrebbero dovuto venire gl'insetti; ma per quel giorno gl'insetti non ebbero molestia, e i trattati di entomologia dormirono sugli scaffali. I fiori, poveretti, avevano sempre bisogno di qualche cosa; e in particolar modo quelli che stavano sul murello, sull'ultimo lembo del muraglione, che riusciva meno discosto dall'albero di pino.

E negli scaffali posso scorgere da qui, in volumi dalle coperte pergamenate, Platone, Hegel, e Guyau, e Fouillée, e Tolstoi, e Dostojewski, e Maeterlink, e Ibsen, e Björnson, e il mio Zola, come lei dice con sottile ironia, e i miei Verga e De Roberto questo lo dico io e ne sono orgoglioso e il suo D'Annunzio che, se me lo permette, è un tantino anche mio, lei lo sa.

Per tre giorni copiò, sottolineò, ritagliò e ingommò. Nel pomeriggio del quarto giorno non gli restava più niente da copiare, da sottolineare, da ritagliare, da ingommare. Fumò delle sigarette e guardò dalla finestra. Poi prese dalla libreria un romanzo di Gyp non c'erano che romanzi francesi su quegli scaffali e lesse per un'ora.

Gino diede una guardata all'intorno, ed ebbe argomento a mutare un pochino la sua prima opinione. Aveva veduta anzitutto, nel mezzo della sala, una lunga tavola da pranzo, capace almeno di trenta posti. Era una tavola di querce, inverniciata a dovere, come si vedeva dai piedi lavorati al tornio, poichè la lastra era ricoperta da un gran tappeto rosso, listato d'un fregio nero. Dalle pareti pendevano alcuni vecchi quadri a olio, con ritratti di famiglia, non eccellenti forse come opere d'arte, ma con le loro cornici intagliate e dorate a fuoco. Dove non erano quadri, sorgevano da terra scaffali di libri, che attrassero tosto l'attenzione del viaggiatore. Strana cosa, l

I suoi libri, quella sera, lo trattennero lungamente a pensare. Quanta roba! diss'egli, passando i suoi scaffali in rassegna. E buona e cattiva; ci sono armi per tutti. Ed anche la buona diventa cattiva, per chi se ne serve alla rovescia, senza paragonare, senza mettere a contrasto, senza far la parte delle conclusioni frettolose.

Tra i molti spedienti immaginati da suo padre per fargli mettere amore allo studio, c'era questo, che merita d'essere raccontato. Un giorno il ragazzo era entrato nella camera paterna. Il signor Amedeo, che stava riponendo alcuni volumi sugli scaffali di una piccola libreria, gli aveva parlato così: Vedi, figliuol mio: quando avrai venticinque anni potrai leggere anche tu questi libri.

A furia di picchiare e di ripicchiare con questi ragionamenti di bronzo sul cuore, credetti quasi di averlo ridotto duro come un'incudine, quando al tornare da un altro viaggio (nel quale mi spinsi fino a Padova) mi capitò un suo invito. Ecco come andò. Quando mi vide entrare in bottega, mi venne incontro con un saltuccio, mostrandosi tutta contenta di vedermi, mi fece sedere sulla sua poltroncina di velluto, mi tolse di mano la valigia, l'ombrello... Ha fatto buon viaggio, sor Gerolamo? Bonissimo, grazie: e lei è sempre stata bene? Benissimo, grazie. E la piccina? È un tesoro Un tesoro come....? e alt! quel tal gnocco mi soffocò il resto in gola. Mi parve che tutte le ombrelle chiuse negli scaffali cominciassero a muoversi e a ballare o che l'Ombrellino rosso attaccato di fuori girasse come una ruota di molino. Ripulii il cappello colla manica e stavo per dirle: Stia bene, a rivederci... quando essa, voltandosi verso di me col suo faccino grazioso, disse: Senta, sor Gerolamo, spero che verr