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Ma, se ella sapeva di avere un viso piacente, non sapeva per fermo come fosse elegante la sua persona, come il taglio della vita fosse aggraziato, il piede fatto al tornio, le mani piccine, la carnagione finissima, sebbene il sole l'avesse un tal po' abbruciacchiata e sparsa di minute lentiggini.

Morsi scattanti del tornio sul legno!... Son le mitragliatrici dall'assiduo lavoro, operaie zelanti che imprimono senza posa nell'atmosfera, colpi taglienti triangolari o a losanga, dagli angoli netti! Geometria dei rumori, teoremi fracassanti che spezzano a quando a quando il russar vitreo e vellutato della mia elica....

Gino diede una guardata all'intorno, ed ebbe argomento a mutare un pochino la sua prima opinione. Aveva veduta anzitutto, nel mezzo della sala, una lunga tavola da pranzo, capace almeno di trenta posti. Era una tavola di querce, inverniciata a dovere, come si vedeva dai piedi lavorati al tornio, poichè la lastra era ricoperta da un gran tappeto rosso, listato d'un fregio nero. Dalle pareti pendevano alcuni vecchi quadri a olio, con ritratti di famiglia, non eccellenti forse come opere d'arte, ma con le loro cornici intagliate e dorate a fuoco. Dove non erano quadri, sorgevano da terra scaffali di libri, che attrassero tosto l'attenzione del viaggiatore. Strana cosa, l

Tutti i rospi della terra lavorano al tornio 3 miliardi di granate nere per bombardare di nero tradimento-terrore-ironia la troppo bianca lirica spasimante luna fiduciosa che nasce a sinistra. Dietro di noi la fattoria massa nera calda fende col suo tetto-prua il dilagaaante fresco oceano lunare di rumori odori argentei fieri acri. Sssssssssssssssssiiiiilenzio lunare.

Il custode della Margherita, a vederlo, era un coso lungo lungo e badiale, colla pelle tutta chiazzata e a mascherizzi, occhi guerci e suffornati in archi di ciglia setolose, capelli rossastri spartiti in sulla fronte, e tirati giù come una cornice barocca attorno a quel poco viso che lasciava discoperto una folta e sudicia barbaccia, da mettere nausea e spavento. Nasceva egli dalla valle d'Imagna nel Bergamasco; e i suoi buoni compatriotti supplivano allora, come anche oggidì, alla scarsezza del terreno col lavorar al tornio l'acero e il faggio delle loro selve in palle, mestole, taglieri, truogoli, zipoli e siffatti, che poi scendono a spacciare a Bergamo o a Milano. Anch'egli era stato dirizzato su quell'arte del mestolajo, come suo padre, come suo nonno, e il padre e il nonno del suo nonno; ma diverso in tutto da loro, sin da giovinetto gli era stato mutato il proprio nome di Macaruffo in quello di Lasagnone, perchè non sapeva piegar la schiena, e la poca fatica gli era una sanit

A vostra scelta signora.... Voi somigliate per me, a un tribuno proteso, la cui lingua eloquente, instancabile, colpisce al cuore gli uditori in cerchio, commossi... Siete, in questo momento, un trapano onnipotente, che fora in tondo il cranio troppo duro di questa notte ostinata.... Siete, anche, un laminatoio, un tornio elettrico, e che altro?