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Vita bestial mi piacque e non umana, come a mul ch’i’ fui; son Vanni Fucci bestia, e Pistoia mi fu degna tana». E ïo al duca: «Dilli che non mucci, e domanda che colpa qua giù ’l pinse; ch’io ’l vidi uomo di sangue e di crucci». E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, ma drizzò verso me l’animo e ’l volto, e di trista vergogna si dipinse;

Ed elli a me: <<Su per le sucide onde gia` scorgere puoi quello che s'aspetta, se 'l fummo del pantan nol ti nasconde>>. Corda non pinse mai da se' saetta che si` corresse via per l'aere snella, com'io vidi una nave piccioletta venir per l'acqua verso noi in quella, sotto 'l governo d'un sol galeoto, che gridava: <<Or se' giunta, anima fella!>>.

L’anima glorïosa onde si parla, tornata ne la carne, in che fu poco, credette in lui che potëa aiutarla; e credendo s’accese in tanto foco di vero amor, ch’a la morte seconda fu degna di venire a questo gioco. L’altra, per grazia che da profonda fontana stilla, che mai creatura non pinse l’occhio infino a la prima onda,

Sovr'essa vedestu` la scritta morta: e gia` di qua da lei discende l'erta, passando per li cerchi sanza scorta, tal che per lui ne fia la terra aperta>>. Inferno: Canto IX Quel color che vilta` di fuor mi pinse veggendo il duca mio tornare in volta, piu` tosto dentro il suo novo ristrinse.

L’anima glorïosa onde si parla, tornata ne la carne, in che fu poco, credette in lui che potëa aiutarla; e credendo s’accese in tanto foco di vero amor, ch’a la morte seconda fu degna di venire a questo gioco. L’altra, per grazia che da profonda fontana stilla, che mai creatura non pinse l’occhio infino a la prima onda,

Da Pier le tegno; e dissemi ch'i' erri anzi ad aprir ch'a tenerla serrata, pur che la gente a' piedi mi s'atterri>>. Poi pinse l'uscio a la porta sacrata, dicendo: <<Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi 'n dietro si guata>>. E quando fuor ne' cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,

Veramente Iordan vòlto retrorso più fu, e ’l mar fuggir, quando Dio volse, mirabile a veder che qui ’l soccorso». Così mi disse, e indi si raccolse al suo collegio, e ’l collegio si strinse; poi, come turbo, in tutto s’avvolse. La dolce donna dietro a lor mi pinse con un sol cenno su per quella scala, sua virtù la mia natura vinse;

Diè la Marcellina un grido, e sciolta volò a nascondere la vergogna che le si pinse sul viso nel seno di lei, chiedendole piet

O Vivïana May de Penuele, or vi sovviene de 'l lontan mattino? Voi sceglieste le rose ne 'l giardino ove un tempo convenne Rafaele, muta, con lento gesto, a capo chino. Non vidi allor la Primavera iddia? Disser la vostra lode a me li uccelli; fiori parvero nascer da' capelli, come ne la divina Allegoria cui pinse in terra Sandro Botticelli.

E avvegna ch'io fossi al dubbiar mio li` quasi vetro a lo color ch'el veste, tempo aspettar tacendo non patio, ma de la bocca, <<Che cose son queste?>>, mi pinse con la forza del suo peso: per ch'io di coruscar vidi gran feste.