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Quando Goethe venne a Palermo essa non era ancora finita; eppure parve a lui «maravigliosa», riflettente «un aspetto magico che vi trasporta nei tempi antichi..., un vero incanto per l’occhio»⁵⁰⁸. Un suo connazionale la disse «fatata», ed un altro ancora, «un vero paradiso»⁵⁰⁹. ⁵⁰⁸ Goethe, op. cit., lett. del 7 aprile 1787. ⁵⁰⁹ G., Wanderungen, p. 21.

Appresso ciò lo duca «Fa che pinghe», mi disse, «il viso un poco più avante, che la faccia ben con l’occhio attinghe di quella sozza e scapigliata fante che l

Andrai coi piè nel fango e l’occhio altero Nella luce rapito, Le magnifiche larve del pensiero Cercando per le vie dell’infinito: Da una possa virile andrai sospinta, Più grande ancor se vintaCosì mi parla la tenèbra

e la faccia del sol nascere ombrata, che per temperanza di vapori l’occhio la sostenea lunga fïata: così dentro una nuvola di fiori che da le mani angeliche saliva e ricadeva in giù dentro e di fori, sovra candido vel cinta d’uliva donna m’apparve, sotto verde manto vestita di color di fiamma viva.

In questa Marina l’occhio spazia libero pel pittoresco golfo, circoscritto dal classico ferro di cavallo che ha un capo nel Zafferano ed un altro in quel Pellegrino che a W. Goethe parve «uno dei più bei promontorî del mondo», e della cui bellezza di forma egli si credette inabile a dar con le parole un’idea adeguata⁴⁹⁶.

Dal qual com’ io un poco ebbi ritratto l’occhio per domandar lo duca mio, rividil più lucente e maggior fatto. Poi d’ogne lato ad esso m’appario un non sapeva che bianco, e di sotto a poco a poco un altro a lui uscìo. Lo mio maestro ancor non facea motto, mentre che i primi bianchi apparver ali; allor che ben conobbe il galeotto, gridò: «Fa, fa che le ginocchia cali.

Questa notte m’apparve al capezzale Una bieca figura. Ne l’occhio un lampo ed al fianco un pugnale, Mi ghignò sulla faccia.

Era un magnifico spettacolo. Dall’alto del promontorio il fanciullo seguiva con l’occhio tutte le vicende della strage illustrata pienamente dalla luce solare.

L’un poco sovra noi a star si venne, e l’altro scese in l’opposita sponda, che la gente in mezzo si contenne. Ben discernëa in lor la testa bionda; ma ne la faccia l’occhio si smarria, come virtù ch’a troppo si confonda. «Ambo vegnon del grembo di Maria», disse Sordello, «a guardia de la valle, per lo serpente che verr

Si procedeva, sempre aiutando il buon vento di levante, che aveva assistite le caravelle per quasi tutto il viaggio. E l’isola, scambio di essere accostata dalle navi, pareva venir loro incontro sulle acque d’argento. Perchè era un’isola veramente: l’occhio esperto del marinaio non aveva durato fatica a riconoscerla per tale.