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Al primo scontro le scolte dall’alto della torre, d’onde a due miglia poteva scorgersi, avevan gi

¹³⁶ Provviste del Senato, a. 1785-86, p. 372. Ed è notevole anche questo: che come nel sovrano dispaccio pel monumento era Segretario di Stato e di Casa Reale un siciliano, il Marchese della Sambuca, sceso indi a non molto dall’alto seggio in cui avea dominato potente¹³⁷, così nell’altra contro gl’innocui medaglioni era Ministro (di Giustizia e di Affari ecclesiastici) altro siciliano, Marchese anche lui, ma non del valore del primo, il De Marco, vanit

Non m’interrogare, e non indagare. Io entrerò nel mio tugurio. E, dall’alto di quel finestrino, ti porgerò la mia Vecchiezza. Bada però: dopo sbrigata la bisogna, tu, di nascosto, la mia Vecchiezza mi renderai. Io, intanto, per sottrarmi a ogni ricerca...

Ma al sole essa si agita ed assume una sembianza corrucciata e violenta. Incisa da valloni profondissimi essa non è mai tutta illuminata, nemmeno al meriggio. Sempre qualche ombra gigantesca lacera i prati, estingue per larghi tratti di corso il luccicare del torrente, spinge il nero profilo su per le pinete e mette in mezzo alla gaia fioritura estiva dei freddi lembi invernali. Veduta dall’alto, la conca mostra sempre qualche gran bocca spalancata dalle labbra luminose e dalla gola oscura e senza fondo. Di l

Frattanto l’avvocato di Nimes continuava il suo bisticcio con la celebre cantante, M.me de Lonard, la quale, dall’alto del suo bel portamento, guardava con indulgenza il piccolo uomo testardo e cavilloso. La leggiadra cameriera camminava qualche passo dietro la nostra comitiva, seria seria, fissando il marciapiede. Credo ella stesse facendo il suo tirocinio di futura bella donna; ormai non le mancava che d’incontrarsi con il protettore di buona volont

Un lampo venne e non illuminò soltanto la torre, sibbene tutto quanto egli poteva scorgere dall’alto del suo verone. Oltre di che, la luce del lampo era biancastra, e quella dalla torre era rossa come di fuoco vivo.

Era un magnifico spettacolo. Dall’alto del promontorio il fanciullo seguiva con l’occhio tutte le vicende della strage illustrata pienamente dalla luce solare.

Udendo i boati della montagna, e i tuoni frequenti che facevano tremar l’aria tutto intorno, vedendo la immensa colonna di fumo che usciva a fiotti dall’alto cratere, le fiamme che guizzavano in mezzo a quel fumo, i torrenti di lava che scendevano rosseggianti nella notte lunghesso i fianchi del cono, quei poveri marinai del secolo decimoquinto provarono gli stessi timori che cinque secoli prima dell’Era volgare avevano fatto dare indietro i compagni di Annone Cartaginese.

¹⁸⁶ Meli, Poesie, pp. 361-71. Differenza di ceti, e tra questa, divisione di un medesimo principale ordine religioso, suscitavano e mantenevano gare tra un monastero e l’altro. I monasteri di primissimo ordine guardavano dall’alto al basso quelli che accoglievano monache di famiglie semplicemente civili.

La mia guida s’era trovata una volta, inerme, sotto il tiro di due doganieri e n’era scampata per miracolo. Un’altra volta aveva fatto smottare dall’alto, non visto, una frana di sassi addosso a due guardie che salivano la ripa e una di esse, scappando, aveva perduto la carabina.