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<<O amanza del primo amante, o diva>>, diss'io appresso, <<il cui parlar m'inonda e scalda si`, che piu` e piu` m'avviva, non e` l'affezion mia tanto profonda, che basti a render voi grazia per grazia; ma quei che vede e puote a cio` risponda. Io veggio ben che gia` mai non si sazia nostro intelletto, se 'l ver non lo illustra di fuor dal qual nessun vero si spazia.

Ora conosce assai di quel che ’l mondo veder non può de la divina grazia, ben che sua vista non discerna il fondo». Quale allodetta che ’n aere si spazia prima cantando, e poi tace contenta de l’ultima dolcezza che la sazia, tal mi sembiò l’imago de la ’mprenta de l’etterno piacere, al cui disio ciascuna cosa qual ell’ è diventa.

Dal ponte della nave ormeggiata l'occhio spazia sulla citt

In questa Marina l’occhio spazia libero pel pittoresco golfo, circoscritto dal classico ferro di cavallo che ha un capo nel Zafferano ed un altro in quel Pellegrino che a W. Goethe parve «uno dei più bei promontorî del mondo», e della cui bellezza di forma egli si credette inabile a dar con le parole un’idea adeguata⁴⁹⁶.

darotti un corollario ancor per grazia; ne' credo che 'l mio dir ti sia men caro, se oltre promession teco si spazia. Quelli ch'anticamente poetaro l'eta` de l'oro e suo stato felice, forse in Parnaso esto loco sognaro. Qui fu innocente l'umana radice; qui primavera sempre e ogne frutto; nettare e` questo di che ciascun dice>>.

del lume che per tutto il ciel si spazia noi semo accesi; e pero`, se disii di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia>>. Cosi` da un di quelli spirti pii detto mi fu; e da Beatrice: <<Di`, di` sicuramente, e credi come a dii>>. <<Io veggio ben si` come tu t'annidi nel proprio lume, e che de li occhi il traggi, perch'e' corusca si` come tu ridi;

del lume che per tutto il ciel si spazia noi semo accesi; e però, se disii di noi chiarirti, a tuo piacer ti sazia». Così da un di quelli spirti pii detto mi fu; e da Beatrice: «, sicuramente, e credi come a dii». «Io veggio ben come tu t’annidi nel proprio lume, e che de li occhi il traggi, perch’ e’ corusca come tu ridi;

darotti un corollario ancor per grazia; ne' credo che 'l mio dir ti sia men caro, se oltre promession teco si spazia. Quelli ch'anticamente poetaro l'eta` de l'oro e suo stato felice, forse in Parnaso esto loco sognaro. Qui fu innocente l'umana radice; qui primavera sempre e ogne frutto; nettare e` questo di che ciascun dice>>.

e disse l'uno: <<O anima che fitta nel corpo ancora inver' lo ciel ten vai, per carita` ne consola e ne ditta onde vieni e chi se'; che' tu ne fai tanto maravigliar de la tua grazia, quanto vuol cosa che non fu piu` mai>>. E io: <<Per mezza Toscana si spazia un fiumicel che nasce in Falterona, e cento miglia di corso nol sazia.

non son rimase acerbe ne' mature le membra mie di la`, ma son qui meco col sangue suo e con le sue giunture. Quinci su` vo per non esser piu` cieco; donna e` di sopra che m'acquista grazia, per che 'l mortal per vostro mondo reco. Ma se la vostra maggior voglia sazia tosto divegna, si` che 'l ciel v'alberghi ch'e` pien d'amore e piu` ampio si spazia,