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Da Pier le tegno; e dissemi ch’i’ erri anzi ad aprir ch’a tenerla serrata, pur che la gente a’ piedi mi s’atterri». Poi pinse l’uscio a la porta sacrata, dicendo: «Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi ’n dietro si guata». E quando fuor ne’ cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,

Fuor de la fiamma stava in su la riva, e cantava ‘Beati mundo corde!’ in voce assai più che la nostra viva. Poscia «Più non si va, se pria non morde, anime sante, il foco: intrate in esso, e al cantar di l

Da Pier le tegno; e dissemi ch’i’ erri anzi ad aprir ch’a tenerla serrata, pur che la gente a’ piedi mi s’atterri». Poi pinse l’uscio a la porta sacrata, dicendo: «Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi ’n dietro si guata». E quando fuor ne’ cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,

E quanto piú ama ed è umiliata, tanto piú è obbediente; e l'obbedienzia con la pazienzia sua sorella dimostrano se l'anima in veritá è vestita del vestimento nupziale della caritá, col quale vestimento intrate in vita etterna. Unde l'obbedienzia diserra il cielo e rimane di fuore; e la caritá, che diede questa chiave, entra dentro col fructo de l'obbedienzia.

Così ’l maestro; e quella gente degna «Tornate», disse, «intrate innanzi dunque», coi dossi de le man faccendo insegna. E un di loro incominciò: «Chiunque tu se’, così andando, volgi ’l viso: pon mente se di l

Fuor de la fiamma stava in su la riva, e cantava 'Beati mundo corde!. in voce assai piu` che la nostra viva. Poscia <<Piu` non si va, se pria non morde, anime sante, il foco: intrate in esso, e al cantar di la` non siate sorde>>, ci disse come noi li fummo presso; per ch'io divenni tal, quando lo 'ntesi, qual e` colui che ne la fossa e` messo.

Tosto sara` ch'a veder queste cose non ti fia grave, ma fieti diletto quanto natura a sentir ti dispuose>>. Poi giunti fummo a l'angel benedetto, con lieta voce disse: <<Intrate quinci ad un scaleo vie men che li altri eretto>>. Noi montavam, gia` partiti di linci, e 'Beati misericordes! fue cantato retro, e 'Godi tu che vinci!.

<<Sanza vostra domanda io vi confesso che questo e` corpo uman che voi vedete; per che 'l lume del sole in terra e` fesso. Non vi maravigliate, ma credete che non sanza virtu` che da ciel vegna cerchi di soverchiar questa parete>>. Cosi` 'l maestro; e quella gente degna <<Tornate>>, disse, <<intrate innanzi dunque>>, coi dossi de le man faccendo insegna.

«Sanza vostra domanda io vi confesso che questo è corpo uman che voi vedete; per che ’l lume del sole in terra è fesso. Non vi maravigliate, ma credete che non sanza virtù che da ciel vegna cerchi di soverchiar questa parete». Così ’l maestro; e quella gente degna «Tornate», disse, «intrate innanzi dunque», coi dossi de le man faccendo insegna.

Da Pier le tegno; e dissemi ch'i' erri anzi ad aprir ch'a tenerla serrata, pur che la gente a' piedi mi s'atterri>>. Poi pinse l'uscio a la porta sacrata, dicendo: <<Intrate; ma facciovi accorti che di fuor torna chi 'n dietro si guata>>. E quando fuor ne' cardini distorti li spigoli di quella regge sacra, che di metallo son sonanti e forti,