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Della cara Estinta non tutto avevo ereditato. Non quel vigile ardente spirito di amore, di annegazione e di sacrificio che abbracciava in un vasto amplesso tutte le forme dell'Essere e caratterizzava, santificandolo, ogni atto della sua vita: ma l'inquieto affannoso anelito verso l'Alto, e la sacra, tenace devozione a un ideale di purezza e di nobilt

Ora ditemi un po', bambini miei: che cosa avreste fatto, voi, nel posto di Pietrino? Vi sareste messi quieti, in un canto, a baloccarvi coi soldatini o a guardare le figure della storia sacra, non è vero? Così il vostro fratellino avrebbe avuto agio di finir la lezione senza furia, senza sbagli, eppoi sarebbe venuto con voi nel cortile.

Ore inspirate, quando a me fanciulla L’organo ripetea sacra un’istoria, E m’assopiva come in una culla Un’ebbrezza fatidica di gloria; Ore inspirate, quando in me, bollente, Spumeggiò l’onda de le strofe prime, E mi travolse appassionatamente La vertigine azzurra del sublime;

1. La Sacra Scrittura: Deut. 22, 23. «Se un uomo avr

L'usciere avvertì il prelato che il Supremo Tribunale si stava raccogliendo nella gran sala. Una seduta della Sacra Consulta. Tutti erano al loro posto: i dodici giudici in sottana paonazza sui loro scanni, e fra essi il presidente in seggio più elevato; monsignor relatore alla sua tribuna, il procuratore del fisco al suo scanno, e dirimpetto a lui il difensore, l'avvocato Leoni.

La guerra sopra Aragona, pensata al primo fallir dell'impresa di Sicilia, per avviluppar Pietro in tal briga nel suo antico reame, che lasciasse la difesa del nuovo, si macchinò poco men che tre anni, tra Carlo, papa Martino e Filippo l'Ardito. Di leggieri crederò a Martino, che parecchi baroni francesi stigavano a quella il re, dicendo insopportabili ormai le offese di Pier d'Aragona, e vergogna al sangue reale e a tutta la nazion francese, se non ne pigliasse vendetta ; perchè par che il risentimento della strage del vespro tutto si fosse volto contro il re d'Aragona, quando si vide ch'ei ne raccoglieva i frutti, e incalzava e sfregiava sempre più la casa d'Angiò, e facea scorrer nuovo sangue francese ne' combattimenti di Calabria. Le arti de' grandi infiammaron certo il sentimento pubblico; menando tanto romore del duello; gridando Pietro codardo perchè lo schivava, e traditore perchè avea assalito Carlo in Sicilia senza disfida. D'altronde la corte di Francia, sollecitata e piaggiata assiduamente da casa d'Angiò , e allettata dall'onore di ristorarla in Italia, ben potea desiderare una impresa, che insieme promettea larghi acquisti oltre i Pirenei. La nazione, pronta per indole alla guerra, v'era anco sospinta dalle condizioni sociali, e dall'uso alle crociate: chè perfetta crociata fu questa, alle bandiere, e all'intento de' crocesegnati, divenuto basso e profano nel secolo decimoterzo. È notevole che nel trattare tal impresa detta sacra e suscitata dalla corte di Roma, si manifestò ne' consigli di Filippo una insolita gelosia e diffidenza contro lei, un desiderio a spillare i danari ecclesiastici, un accorgimento e contegno di cui Martino si maravigliò, si adontò, ma gli fu forza sopportarlo. I principî d'ordine monarchico, prevalsi nel regno di san Luigi e messi gi

Tale fu la direzione che Marini diede alla sua relazione processuale, contorcendo i fatti e ravvolgendoli in ambagi cavillose. Non tardò il processante a ricevere i rallegramenti dei monsignori della Sacra Consulta, e una ricompensa più gradita, che fu una croce dell'ordine Piano, che lo elevava al grado di cavaliere.

"Ora ci si fa davanti la bella regione in cui l'uomo crebbe più grande che in qualunque altra contrada del mondo, e vi operò portenti di energia e di senno: entriamo nella sacra terra da cui venne la luce che illuminò l'universo. Anche qui alla rigogliosa vita d'un tempo è succeduta la morte; e in molti luoghi non trovi più che macerie in mezzo a vasto deserto, a solitudine desolata, a silenzio d'essere umano. Caddero le citt

Quinque alii Laurentio, Geminiano, Martino, Mariæ Magdalenæ, Antonio dicati sunt: Adnotationes præterea in sacra eloquia veteris et novi Testamenti fecimus. Adnotationes item in leges civiles et pontificias, non omnes, sed eas in quibus vel inventio, vel emendatio, vel clarior, aut uberior expositio, id ipsum mihi ut probe fieri posset suggessere. Hæc adhuc sub incude tractantur.

pure io stendo le mani con gesto di lenta carezza, io rido, ebra di vita, a un sogno di forza e bellezza: t’amo e t’invoco, o figlio, in nome del bene e del male, poi che ti chiama al mondo la sacra Natura immortale. E penso a quante donne, ne l’ora che trepida avanza, sale dal grembo al core la stessa devota speranza!...