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Le sedici gondole che li stavano aspettando presso la riva, si videro presto prendere il largo nella laguna e sbandarsi chi per l'una chi per l'altra parte. Verso mezzanotte, quasi in fondo al canale della Zueca, le finestre e i balconi di un palazzo riboccavano di luce. Era quello il palazzo del senator Barbarigo.

La mia parente credeva dovergli dare qualche consiglio; ma io prestava poca attenzione a quanto dicevano.... Avevamo per abitudine di andar sovente la sera in gondola a fare una passeggiata sulla laguna. Era il nostro unico divertimento, perchè a Venezia non conoscevamo alcuno. Ora una volta, durante una di queste passeggiate, notammo dinanzi ad una casa una gondola ferma.

Cosa dice Heine? «Il mio cuore somiglia al mareIo, piccolo poeta, dirò solo che il mio cuore somiglia ad una laguna misera, senza perle coralli, che tuttavia ascende e ricade come il mare, ogni giorno, per la propria natura e l'arcano influsso di qualche potenza occulta nel cielo.

Ecco Venezia disse Ferrante, un po' ansioso, guardando più il viso di Grazia che il paesaggio. Non vi è diss'ella, vedendo solo la laguna e la nebbia, tremando un po' nella voce, pallidissima.

Gondola, gondola! gridavano i barcaiuoli, come nel pomeriggio in cui di Reana aveva indotto la Teresa a fare una corsa in laguna. Dopo quel giorno ella non era più uscita di casa che per andare alla stazione. Solo adesso ella rivedeva il Molo, rivedeva la Piazzetta e il Palazzo ducale, tanto diversamente illuminati in quell'ora tanto diversa.

«Egli è una creatura dell'atroce Galeazzo.» «Ed è per ciò che mi prendo pensiero di questo giovane: offendendo lui, faccio offesa anche a quel ribaldo di mio cugino.» «Quand'è così, andiamo, e il destin faccia che questa sia la mala notte per colui, e per l'ammiraglio che gli vuol beneCosì fermato, senz'altre parole, messisi in uno schifo, presero anch'essi il largo sulla laguna.

Il solitario, appoggiato ad un balcone del palazzo Dogale che dava sulla laguna, in compagnia delle nostre belle romane, di Muzio, Orazio e Gasparo, ascoltava un vecchio Cicerone che gli narrava le antiche glorie della Repubblica e dopo aver parlato d'ogni cosa, giungendo alla descrizione della festa del Buccintoro, esprimeva il rammarico di non aver più nemmeno la speranza di rivedere una di quelle feste ed accennava al sito ove dal molo partiva il legno famoso.

Era stata allieva di qualche scuola di ragioneria, la signorina, per trattare l'amore così alla spiccia? La signorina era carina: e ti confesso che se l'avessi veduta su di un balcone di marmo a Venezia, intenta a interpretare l'azzurro interminabile della laguna, io mi sarei chiamato felice di una così rara ventura.

Uno splendido sole illuminava le cupole moresche di San Marco, brillava sull’oro dei mosaici, e sulle invetriate rotonde della basilica, e rifletteva nella calma laguna l’azzurro del cielo. Si udivano per l’aria le più soavi melodie, non si vedevano che volti ridenti, che espressioni d’anime soddisfatte.

Andarono, per i grandi saloni, per la scalea scuriccia: un servo aprì loro il portone che dava, per tre scalini, sulla laguna. L'acqua appena appena fiottava, contro il marmo corroso. Il barcaiuolo che sedeva a prora della gondola, senza far nulla, aspettando, si levò subito e domandò qualche cosa, nel suo dolce dialetto: Ha detto spiegò Ferrante a Grazia, interrogandola se deve togliere il felze.