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Non erano punto preziosi i tavolini, i canterali, i divani, le seggiole, le poltrone, le litografie e le incisioni in cornici di ebano, i quattro o cinque quadri a olio, di soggetto sacro, mediocrissime copie di originali del Guercino e di Carlo Dolce, i due specchi ridotti quasi inservibili dall'umido che ne avea macchiato e corroso l'argentatura.

Quel sito è desolato. Il promontorio di tufo giallo, forellato come una spugna, corroso, incrostato di uno strato di sale dall'evaporazione marittima, tigrato qua e l

Ci ribelliamo alla supina ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e all'entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio, corroso dal tempo, e giudichiamo ingiusto, delittuoso, l'abituale disdegno per tutto ciò che è giovane, nuovo e palpitante di vita.

Un'antica ed altissima pianta, situata vicino al quartier generale, fu accesa con qualche fatica da prima, ma poi, quando erano in fuoco il legno corroso dagli anni, essa illuminava il campo lottando contro la pioggia che la voleva estinguere ed il vento che l'attizzava.

È una casa a due piani dalle finestre altissime, che s'aprono su balconcini ricurvi, riparati da ringhiere in ferro assai rabescate: nel mezzo del piano della casa, tra due colonne doriche piuttosto tozze, sta la gran porta lunata recante sul colmo dell'arco lo stemma gentilizio della famiglia Ateni, tutto corroso dal tempo: gli architravi delle finestre sono molto rilevati, a triangolo greco, recante nei timpani la conchiglia rococò.

Andarono, per i grandi saloni, per la scalea scuriccia: un servo aprì loro il portone che dava, per tre scalini, sulla laguna. L'acqua appena appena fiottava, contro il marmo corroso. Il barcaiuolo che sedeva a prora della gondola, senza far nulla, aspettando, si levò subito e domandò qualche cosa, nel suo dolce dialetto: Ha detto spiegò Ferrante a Grazia, interrogandola se deve togliere il felze.

Che è che romba per gli androni, ed empie di la casa, e palpita e volteggia nell’aria?... È il cuore, è il cuor che mi vaneggia, è il sangue che mi batte entro le tempie. Che è che balza su la brage, e nella cappa rugge una sua rossa parola?... .... Anima, tu, che esulti d’esser sola, e ardi, e dal tuo rogo esci più bella. La soglia è grigia, di corroso sasso.