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Giova ora osservare se a qualcuno dei piccoli spezzati di argento o di biglione del doge Agostino Barbarigo abbiano a riportarsi i pezzi battuti per Vicenza, da nove al marchetto e da tre al marchetto.

Una sera nel suo palazzo medesimo, dove per caso vennero a trovarsi assieme gran parte de' senatori, s'era parlato a lungo di quella publica bisogna, e alcuni s'eran fatti leciti a richiedere palesemente il Barbarigo del suo consiglio, e il discorso era stato condotto in modo ch'egli si trovò nel punto di dover dare una decisa risposta. E, presa finalmente una risoluzione, gi

A questo intanto ed a Fossano s'era collocato vicino il senator Barbarigo, il quale, con grandissima maraviglia di tutti, aveva da qualche tempo rimesso assai di quella sua torbida ed accigliata natura, e si mostrava della più cortese e gaia indole del mondo.

«Oh! fatelo entrare, ammiraglio, è un uomo dabbene che non si vuol rimandarlo.» «Benissimo, senatore; fatelo dunque entrareIl lettore sa che la notte prima il medesimo Barbarigo aveva ingiunto all'Apostolo Malumbra, che intorno a quell'ora facesse di trovarsi nelle stanze dell'ammiraglio.

Il contrasto durò per lungo tempo nella sala del consiglio dei Dieci; ma vinti finalmente dalle parole del Barbarigo, che era eloquentissimo uomo, deliberarono chiamare in palazzo l'ammiraglio Candiano, interrogarlo sul proposito della sua figlia, ed affidarsi interamente alle sue risposte. E così appunto venne fatto.

Il vecchio Barbarigo, colla testa china e colle mani incrocicchiate sul petto, si pose ad ascoltare le parole del Malumbra.

Per Dio... i vini del senator Barbarigo zampillano largamente, e le fanciulle guizzano ch'è una vera maraviglia.» «A proposito di fanciulle, come sei riuscito a spuntarla colla figlia del Bertuccio che sta in piazza San Giovanni e Paolo.» «Oh così e così. La ragazza mi piaceva, il padre non voleva e faceva uno scalpore di casa del diavolo.

Non parea vero al borioso e spavaldo giovane d'aver potuto sopportare una grave offesa; intorno a lui frattanto ogni cosa erasi rimessa in calma, chè tutti gli astanti, ad uno ad uno, l'aveano abbandonato, non osando più rivolgergli una parola; e il senator Barbarigo, fin dal punto ch'era cominciata la contesa, avea pensato uscire di quella stanza. Vi ritornò per altro di a qualche tempo.

Le sedici gondole che li stavano aspettando presso la riva, si videro presto prendere il largo nella laguna e sbandarsi chi per l'una chi per l'altra parte. Verso mezzanotte, quasi in fondo al canale della Zueca, le finestre e i balconi di un palazzo riboccavano di luce. Era quello il palazzo del senator Barbarigo.

«Che si costringa il giovane patrizio Attilio Gritti a passargli un'annua pensione.» «E perchè?» «Sapete bene che il Gritti in un momento di mal umore gettò da Rialto in canale il giovane figlio di Tritto che per caso rimase ucciso.» «Lo sappiamo, ma se fu il caso, il Gritti non ci ha a pensare; d'altronde è voce che sia stato a buona difesa.» «Dite benissimo, Barbarigo