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Per fortuna, venne il servo ad annunciare che il era pronto.... Marta Giustiniani, in sette giorni dacchè ci conoscevamo, ebbe allora il primo atto simpatico, e levandosi venne a mettersi così sapientemente, ch'io le offrii il braccio e ci trovammo gli ultimi in coda. S'annoia molto? le domandai. No, per nulla, rispose. Ci sono troppe coppie; osservai. Una basterebbe per questo giardino....

L'espressione interrogativa ch'era sul viso della fanciulla all'entrar nel salotto, sparve non appena Lidia mi scorse, e fu cancellata da un tenue rossore. Buona sera, signor Lacava! ella mi disse. Per la prima volta dacchè ci conoscevamo, io le tesi la mano, ch'ella strinse, gettando un'occhiata dubitosa a suo padre. Vieni! le disse donna Teresa, avvicinandola a . Vieni dalla tua mamma.

La mia parente credeva dovergli dare qualche consiglio; ma io prestava poca attenzione a quanto dicevano.... Avevamo per abitudine di andar sovente la sera in gondola a fare una passeggiata sulla laguna. Era il nostro unico divertimento, perchè a Venezia non conoscevamo alcuno. Ora una volta, durante una di queste passeggiate, notammo dinanzi ad una casa una gondola ferma.

Poichè, se voi non foste, egli mi avrebbe amata. Ci conoscevamo da tanti anni, siamo nati nello stesso paese e nello stesso anno, amiamo le stesse cose, abbiamo insieme desiderato un ideale di esistenza più buono, più semplice e più intimo. Mi avrebbe amata! Io conosceva tutto il morboso vagabondaggio del suo spinto irrequieto e dolente; io conosceva tutte le miserie di una volont

Non so che cosa siano i suoi pensieri. Ho paura per lui. Oggi, conducendo fuori Anne-Marie a prendere un po' d'aria davanti alla casa, ho incontrato una persona che conoscevamo in Italia, un certo Fioretti. Mi pare che fosse un vecchio amico di Nino. Egli mi guardò, e passò, senza riconoscermi. Ringraziai il cielo! Mi tremavano le ginocchia per la paura che si fermasse, che mi dicesse: «Voi, qui?

Adesso poi l'hanno presa anche con Omero. Ed ecco come. Corinna, emula di Saffo, gli antichi la chiamarono mosca, e non certo per dimostrarle soverchia ammirazione. Quello che di lei conoscevamo fino a poco tempo fa era davvero troppo poco per valutare la convenienza di tale epiteto; ma nel 1906 uno dei famosi papiri ci diede un paio di frammenti abbastanza importanti.

Ci vedevamo di rado. Poco ci conoscevamo: disgiunti da naturali barriere, da pregiudizii ereditati, ci detestavamo per tradizione. Si aprirono delle strade le comunicazioni si resero più facili il commercio mise a contatto queste popolazioni limitrofe, che per molti secoli si credettero antipode. Oh che?... non siamo tutti fratelli?... Non si parla tutti la medesima lingua?

Laura, Gian Luigi, ed io, conoscevamo così profondamente i doveri ed i diritti di ciascun di noi, che non amavamo affrontarci, preferendo un fatto dubbio, larvato di convenienza, a una risposta secca e noiosa.... Certo, nel calendario d'amanti che la societ