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Il signor sottoprefetto fece l'inchino che vi avevo annunziato; un inchino che pareva una tacita accettazione del titolo, o un atto di ringraziamento per l'augurio, pensato o involontario che fosse. Signor.... commendatore.... diceva il padre Anacleto; a che cosa posso attribuir l'onore di una sua visita?

Rallégrati, Italia! non più della lorda Fuliggine il limpido tuo cielo si oscura, E manda il comignolo dall'ugola ingorda Di nordica nebbia mal compra sozzura. Per rupi e dirupi, per morbidi clivi Correndo, saltando, tra lauri ed ulivi Discende al tuo popolo da vette lontano Sul raggio del sole men sudicio il pane. Sia caro l'augurio!

Che Dio, la madonna e S. Giuseppe benedicano lei, la sora Ceci, che l'è sempre più bella che mai, e quei cari suoi patanelli.... E possa averne ancora tre o quattro.... Bevete per amor di Dio!... si affrettò a gridare Baldassare per scongiurare l'augurio. E Caterina, dopo aver allungato il barbéra con due grosse lagrime, alzò il bicchiere e lo votò d'un fiato.

Accetto l'augurio: da Hegel a Balzac, da Darwin a Hugo, da Mazzini a Bismark nessuna delle guide moderne è uscita dalla religione: Zola sta forse per rientrarvi, Tolstoi vi predica come un missionario. Allora ne convenite? Aspetto come la piccola Bice. Vi farò convertire da lei. Ma siccome erano gi

Si levò tuttavia e rispose: L'augurio muove da un pensiero che non mi giunge nuovo in questa nobile casa, quantunque io ci sia ospite da poche ore soltanto.

Il povero segretario pativa il martirio. La prima volta forse che voleva fare un po' di bene al prossimo, si trovava spacciato, come il topo negli artigli d'un vecchio leone. La famiglia di cui s'era arrischiato a parlare, era (come ben sa il lettore) quella della vedova Teresa: ella stessa se ne stava allora aspettando, giù nello stanzino del portinaio del palazzo, se venisse il buon punto di presentarsi a quel signore. Il vecchio cugino di lei, il negoziante di droghe da noi un poco conosciuto, si era indotto, per la gran ragione che non vedeva di dover metter fuori del suo, a raccomandar l'abatino al segretario che l'onorava della sua amicizia, essendo egli il droghiere della casa; ed il segretario aveva promesso, per uno speciale riguardo al signor Domenico. Se poi, nel promettere, avesse dato un pensiero a certi anniversarii pacchetti di cioccolatte tutto caracca che gli accompagnavano l'augurio del buon Natale, non saprei dire. Ma intanto la Teresa aveva potuto consegnare in proprie mani del signor segretario le carte del suo Celso; ed ella stessa, come dicemmo, aspettava col batticuore, aspettava sperando in un ministeriale Vedremo, di quel suo insperato protettore. Così stava la cosa; ed ecco perchè il poveraccio s'intese dal labbro del padrone accusar di carit

No, la Costanza Sogno non fu: meco rimase. Io sento Il Nume suo che mi riempie il petto. V'intendo, amici Dei: l'augurio accetto. Di te ragiono Quando parlo di lui. Quel nome illustre È un vel di cui si copre Il rispettoso mio giusto timore. Ma Scipio esalta il labbro e Carlo il core. Ah perchè cercar degg'io Fra gli avanzi dell'obblio Ciò che in te ne dona il Ciel!

Ed esprimendo il voto, l'augurio per la forma futura del romanzo, egli non avrebbe dovuto accumulare, nelle poche righe citate da principio, tante astrattezze e contraddizioni che sono infallibile indizio della nebulosit

Io che ero rimasto dinanzi al terrazzino, col cappello in mano, mi ricopersi, mi afferrai alla colonnina, e montando risolutamente sulla carrozza, corressi: « Dite buon viaggio, piuttosto.... Ma l'augurio è soverchio, perchè in vostra compagnia queste ore voleranno deliziosamente. «La risata alta, argentina, cordiale, riecheggiò mentre il treno si metteva in moto. « Ridete, ridete pure.

La lettera di ringraziamento che Fausta scrisse a Bissi era un capolavoro di grazia e di finezza epistolare; tra le altre cose gli diceva: «Ho gradito l'onore della sua dedica quanto il cordialissimo augurio, e significa: immensamente. Ma forse esagero un po': per l'augurio vorrei trovare una parola che vada più in l